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Puntata di martedì 01/04/08
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Michele85
Per quanto riguarda la scrittura di questo thread avrei voluto attendere il file da parte della Bonomi; tuttavia dato che mi è stato chiesto da più di uno un riassunto, procedo intanto a descrivere la lezione di martedì..
Quando mi arriverà il file atteso, modificherò questo thread.

E' venuto a farci visita Antonio Scuderi, l'addetto alle politiche aziendali della DeAgostini (mica l'ultimo arrivato insomma..) anche se a detta sua lui sarebbe in realtà un giornalista, un direttore editoriale su web..

Essendo una figura molto competente nel suo campo, è difficile per me riassumere in maniera compiuta tutto ciò che è stato detto a lezione; le slides che allegherò saranno molto più esaustive.

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Un paio di concetti che mi scritto, che nelle slides potrebbero essere ripresi ma non spiegati:

L' Editoria è principalmente suddivisa in due enormi filoni: la cosidetta Fiction (che comprende tutto ciò che riguarda narrativa, romanzi, poesia, letteratura, etc etc..) e Non-Fiction (che riguarda invece l'organizzazione della conoscenza, come le enciclopedie o la raccolta in edicola dei pezzi per costruirsi il modellino della Ferrari).

Media Company: è sostanzialmente un sistema integrato di comunicazione, i vari canali mediatici (i più diversi tra loro.. come cinema, radio, giocattoli, libri, giornali) vanno a coincidere su ambiti e contenuti comuni.
Un editore può, tramite un sistema di media, diventare una media company.

Asset: l'insieme dei valori immateriali di un prodotto, come il suo pregio, il carisma, la potenza del messaggio che trasmette al cliente..

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Integrazione della slide riguardante il modello lineare dell'editoria a livello stampato e a livello televisivo:
Sia per quanto riguarda il publisher, il costo produzione fisica del prodotto è molto grande, incide del 20% buono sul prezzo finale del prodotto. Ciò che comporta la distribution invece incide dal 20% al 30%; un altro buon 20% la pubblicità.
Curiosità: nessun editore si permette di stampare un libro se il prodotto finale viene a costare meno di 5 volte il costo di produzione.

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Riflessione finale: a dire degli psicolinguisti, entro la fine del secolo dagli attuali 5000 circa idiomi del globo diventeranno pressochè 1000, con la perdita quindi dell'80% della cultura mondiale (un linguaggio non è una bazzecola come un'opera pittorica, per dire.. è l'espressione di un sistema di comunicazione evoluto in centinaia d'anni).
Che ruolo può avere la rete in questo ambito? Che posto occupa in tutto questo?

Ovviamente potete postare e discutere possibili risposte.

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