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[potenza audio] Dubbio atroce che non mi fa dormire la notte.... Clicca QUI per vedere il messaggio nel forum |
DarkGod |
Ragazzi, ho un dubbio che mi attanaglia il cervello (ma quale cervello?? :P) da diverso tempo, e non riesco a trovare una spigazione nemmeno "googolando" o chiedendo in giro.
Come mai tutti gli attuali CD musicali prodotti nei grandi studi di produzione sono registrati con un volume decisamente alto e con suoni pulitissimi e assolutamente privi di distorsione, mentre se registro io uno strumento, e trasferisco la traccia cu CD, il suono risulta molto più ovattato o distorto?
Potenza dei costosissimi mezzi degli studi di produzione odierni, direte voi.
Ok, su questo non c'è dubbio.
Il problema è che se creo un pezzo di batteria elettronica con un programma sequencer, il suono che ottengo è cmq più basso rispetto alla batteria (elettronica o reale che sia) di un CD acquistato in negozio.
Se cerco di alzare il volume (prima di trasferire la traccia sul cd) il suono che ottengo ha sì un volume più alto, ma è un po' distorto.
A questo punto mi chiedo: ma la batteria elettronica non dovrebbe avere un suono virtualmente perfetto?
Come fanno ad ottenere un suono così "potente"? Da cosa dipende, se non dal volume con cui sono registrate le varie traccie?
Per caso qualcuno me lo sa spiegare? :?
Grazie in anticipo :) |
korn |
Prova ad applicare un compressore e un equalizzatore parametrico.
Quando alzi i volumi per forza di cose alcuni picchi vanno oltre il range gestibile dalla strumentazione e saturano, creando distorsione. Applicando una compressione e EQ ben tarato si può alzare il volume tagliando i picchi e mantenendo il suono pulito, ma non esagerare perché perderesti dinamica e suonerebbe tutto molto "finto e plasticoso". |
DarkGod |
Originally posted by korn
Prova ad applicare un compressore e un equalizzatore parametrico.
Quando alzi i volumi per forza di cose alcuni picchi vanno oltre il range gestibile dalla strumentazione e saturano, creando distorsione. Applicando una compressione e EQ ben tarato si può alzare il volume tagliando i picchi e mantenendo il suono pulito, ma non esagerare perché perderesti dinamica e suonerebbe tutto molto "finto e plasticoso".
Sì, in realtà ho già provato cose di questo tipo (equalizzatore, compressore, effetti vari...) e ovviamente le cose migliorano... ma non raggiungo cmq mai la potenza sonora dei CD commerciali.
Quello che non capisco è come mai nemmeno i suoni artificiali siano così; mi aspetterei che un campione di batteria elettronica fosse (per quanto magari non naturale) già registrato con un volume massimizzato.
Poi a dire il vero mi è anche capitato di sentire dei demo autoprodotti che avevano un suono decisamente scarso come qualità (chiaramente registrato con microfoni a basso costo e con un lavoto di post-produzione quasi nullo) ma cmq ad un volume decisamente alto..... :shock:
Per ottenedere una cosa del genere devo per forza usare apparecchiature apposite...? Quindi NON è di fatto possibile aumentare via software il volume di masterizzazione di un CD ? |
DarkGod |
Ho notato un'altra cosa: se io prendo una traccia già mixata, e la sovrappongo a sè stessa (cioè in un programma multitraccia ne metto 2 uguali contemporeneamente e le mixo insieme) ottengo la stessa traccia ad un volume molto più alto. E il suono NON è distorto come se sarebbe successo se avessi semplicemente alzato il volume... è normale? |
LazerPhEa |
In realtà non è solo una questione di ampiezza dell'onda, ma anche di fase e di equalizzazione.
Senza contare che se il suono su cui lavori fa cagare, è spompo e senza dinamica, puoi fare ben poco in fase di mastering.
Nonostante sia assolutamente impossibile tirare fuori un suono come quello dei Korn o degli Alter Bridge lavorando in casa con dei monitor da 250 euro e una manciata di plugins, ho ottenuto dei risultati che mi hanno soddisfatto (accontentandomi un pò, chiaramente...) usando Izotope Ozone + L2 Ultramaximizer + PAZ Psychoacoustic Analyzer per il monitoring. |
DarkGod |
Originally posted by LazerPhEa
In realtà non è solo una questione di ampiezza dell'onda, ma anche di fase e di equalizzazione.
Senza contare che se il suono su cui lavori fa cagare, è spompo e senza dinamica, puoi fare ben poco in fase di mastering.
Nonostante sia assolutamente impossibile tirare fuori un suono come quello dei Korn o degli Alter Bridge lavorando in casa con dei monitor da 250 euro e una manciata di plugins, ho ottenuto dei risultati che mi hanno soddisfatto (accontentandomi un pò, chiaramente...) usando Izotope Ozone + L2 Ultramaximizer + PAZ Psychoacoustic Analyzer per il monitoring.
Beh certo, non pretendo di avere una produzione "alla Hypocrisy" chiaramente (ma anche i CD di Britney spears, per quanto mi facciano cagare, nel loro genere hanno una produzione spattacolare), ma cmq qualcosa di meglio di un suono che sembra venire dalla cantina :D
Scusa l'ignoranza, ma i programmi che hai citato dovrei utilizzarli dopo il mixaggio (sulla traccia completa) o sulle singole tracce? |
LazerPhEa |
Originally posted by DarkGod
Scusa l'ignoranza, ma i programmi che hai citato dovrei utilizzarli dopo il mixaggio (sulla traccia completa) o sulle singole tracce?
Il mastering lo fai dopo il mixing, quindi sulla tua traccia finale.
Al più, quello che puoi fare su alcune tracce che vuoi pompare un pò è usare l'Ultramaximizer, ma ancora meglio un buon compressore come il Renaissance Compressor.
Potresti anche (ma qui la cosa si fa dura) usare una compressione in sidechain tra la cassa della batteria e la traccia di basso.
Ah: e il trucco è usare tutto con estrema parsimonia, ovvero partire già con delle tracce di buona qualità e spinta, evitando di smanacciarle in post-produzione. ;) |
DarkGod |
Originally posted by LazerPhEa
Il mastering lo fai dopo il mixing, quindi sulla tua traccia finale.
Al più, quello che puoi fare su alcune tracce che vuoi pompare un pò è usare l'Ultramaximizer, ma ancora meglio un buon compressore come il Renaissance Compressor.
Potresti anche (ma qui la cosa si fa dura) usare una compressione in sidechain tra la cassa della batteria e la traccia di basso.
Ah: e il trucco è usare tutto con estrema parsimonia, ovvero partire già con delle tracce di buona qualità e spinta, evitando di smanacciarle in post-produzione. ;)
OK, grazie mille per i chiarimenti ;)
Il problema più grosso cmq è proprio avere delle buone tracce di partenza... non avendo capitali da spendere, chiaramente.
Ah, tra i programmi che mi hai citato me ne consigli uno in particolare? |
UZI |
he he mio caro darky eccoti arrivato ad un punto cruciale a cui arrivano tutti gli home recorders...
Lazer ti ha già dato dei buoni consigli dai quali partire. Cmq, tieni conto di un paio di cose che ti espongo quì di seguito.
Il suono che viene fuori dai migliori studios americani, inglesi etc. sono frutto di una alchemica congiunzione di macchinari dal costo esorbitante, tipo mixer Neve da 400.000$, compressori valvolari ultra pregiati da 4000$ l'uno e microfoni esoterici; il tutto guidato da raffinati artigiani la cui sapienza ed abilità sono frutto di svariati anni di lavoro e di un'innato senso del gusto e coadiuvato da ambienti severamente trattati e progettati allo scopo.
In poche parole, l'utente medio che si compra una scheda semipro e dispone dei pacchetti sw più diffusi ha sì a disposizione un potente mezzo espressivo, ma cercare il paragone con certi titani sarebbe come andare a sfidare una ferrari F50 guidata da schumacher con una punto GT...
Non per questo non si possono cmq ottenere buoni risultati con un'attrezzatura amatoriale (soprattutto cercando di spingere sul contenuto artistico, cosa di cui invece sono spesso carenti le grandi produzioni), ma per fare questo sono richieste sapienza e destrezza quasi da professionisti. Bisogna studiare ed esercitarsi seriamente insomma, anche perchè le macchine esoteriche di cui sopra praticamente suonano sempre bene, mentre una attrezzatura amatoriale va saputa spremere.
Cmq i fattori che incidono sulla qualità del suono sono innumerevoli, ma soprattutto per quanto riguarda l'acquisizione di fonti esterne la qualità del suono di partenza rappresenta già un buon 80%. Nessun effetto può recuperare quello che si perde in fase di registrazione...
I "martello e scalpello" del mixing sono compressore ed equalizzatore, imparare ad usare questi in modo appropriato sulle traccie già può portare a risultati di tutto rispetto. Poi si può passare ad esplorare altri tipi di effettistica.
Il mastering come già detto avviene sul mix già finito, per correggerne alcuni difetti e migliorarne il suono, ma l'intervento è cmq limitato a conferire "la patina" e sgrossare qualche errore e si deve disporre di un buon mix, altrimenti è del tutto inefficace. Cmq nel mastering se si esagera si può benissimo peggiorare invece che migliorare.
Programmi: per il mixing gli effetti plug-in della waves sono i più usati ed apprezzati, per il mastering i sw semi-pro (i pro fanno ampio uso di hardware dedicato) che vanno per la maggiore sono Izotope della Ozone e T-Racks della ik-multimedia.
Cmq, tieni conto che la strada per la qualità sonora è in costante salita: se uno si fà prendere troppo la mano (e per un amatore in fondo non ha molto senso) ti assicuro che non si smette mai di spendere ed imparare. Però imparare non costa niente e dà sempre risultati, spendere costa caro e non sempre porta ai risultati sperati...
:ciao: |
UZI |
Ah, una cosa: non ti fare prendere troppo la mano con i compressori... usato bene porta ad un suono potente, ma usato in modo esagerato porta ad un pezzo che sì suona forte ma risulta disarticolato e stancante da ascoltare. |
DarkGod |
Originally posted by UZI
he he mio caro darky eccoti arrivato ad un punto cruciale a cui arrivano tutti gli home recorders...
Lazer ti ha già dato dei buoni consigli dai quali partire. Cmq, tieni conto di un paio di cose che ti espongo quì di seguito.
Il suono che viene fuori dai migliori studios americani, inglesi etc. sono frutto di una alchemica congiunzione di macchinari dal costo esorbitante, tipo mixer Neve da 400.000$, compressori valvolari ultra pregiati da 4000$ l'uno e microfoni esoterici; il tutto guidato da raffinati artigiani la cui sapienza ed abilità sono frutto di svariati anni di lavoro e di un'innato senso del gusto e coadiuvato da ambienti severamente trattati e progettati allo scopo.
In poche parole, l'utente medio che si compra una scheda semipro e dispone dei pacchetti sw più diffusi ha sì a disposizione un potente mezzo espressivo, ma cercare il paragone con certi titani sarebbe come andare a sfidare una ferrari F50 guidata da schumacher con una punto GT...
Non per questo non si possono cmq ottenere buoni risultati con un'attrezzatura amatoriale (soprattutto cercando di spingere sul contenuto artistico, cosa di cui invece sono spesso carenti le grandi produzioni), ma per fare questo sono richieste sapienza e destrezza quasi da professionisti. Bisogna studiare ed esercitarsi seriamente insomma, anche perchè le macchine esoteriche di cui sopra praticamente suonano sempre bene, mentre una attrezzatura amatoriale va saputa spremere.
Cmq i fattori che incidono sulla qualità del suono sono innumerevoli, ma soprattutto per quanto riguarda l'acquisizione di fonti esterne la qualità del suono di partenza rappresenta già un buon 80%. Nessun effetto può recuperare quello che si perde in fase di registrazione...
I "martello e scalpello" del mixing sono compressore ed equalizzatore, imparare ad usare questi in modo appropriato sulle traccie già può portare a risultati di tutto rispetto. Poi si può passare ad esplorare altri tipi di effettistica.
Il mastering come già detto avviene sul mix già finito, per correggerne alcuni difetti e migliorarne il suono, ma l'intervento è cmq limitato a conferire "la patina" e sgrossare qualche errore e si deve disporre di un buon mix, altrimenti è del tutto inefficace. Cmq nel mastering se si esagera si può benissimo peggiorare invece che migliorare.
Programmi: per il mixing gli effetti plug-in della waves sono i più usati ed apprezzati, per il mastering i sw semi-pro (i pro fanno ampio uso di hardware dedicato) che vanno per la maggiore sono Izotope della Ozone e T-Racks della ik-multimedia.
Cmq, tieni conto che la strada per la qualità sonora è in costante salita: se uno si fà prendere troppo la mano (e per un amatore in fondo non ha molto senso) ti assicuro che non si smette mai di spendere ed imparare. Però imparare non costa niente e dà sempre risultati, spendere costa caro e non sempre porta ai risultati sperati...
:ciao:
Eilà!
Mitico UZI... ti aspettavo al varco!! (scherzo :P)
Per riprendere il discorso: è chiaro, non mi aspetto di poter registrare un CD con l stessa produzione dei CD Sony... so bene che i grandi studi di produzione hanno attrezzature che costano 30 volte tanto rispetto a quello che uso io (di cui tra l'altro alcune davvero economiche).
Nel mio piccolo ho utilizzato anche io compressori ed equalizzatori, e spesso, pur non essendo affatto un esperto ma anzi facendo le cose ad intuito, ho ottenuto risultati insperati.
Mi sembra in ogni caso di capire che cmq la cosa davvero fondamentale sia la qualità iniziale di registrazione. Se ho una traccia registrata male, posso farsi su qualsiasi "magheggio" ma più di tanto non migliorerà...
Direi quindi che, quando si hanno un po' di soldi da spendere, e dovendo scegliere come investirli, la cosa migliore da fare sia comprare dei buoni microfoni (che ovviamente non possono essere sostituiti da nessun software)
A parte il discorso "qualità", il dubbio che mi resta è un altro, ed è forse più una curiosità personale che qualcosa di veramente utile.
Non riesco a capire il discorso sulla potenza audio e i suoni spompati.
Voglio dire, se io registro un riff di chitarra con il microfonino del PC, il suono che ottengo ha una qualità infima ed è in genere a un volume piuttosto basso. A questo punto però mi aspetterei che alzando il volume via software il suono si comportasse di conseguenza, ovvero restasse brutto ma ad un volume alto, mentre invece inizia subito a distorcersi, senza aver minimamente raggiunto il volume di suoni registrati professionalmente.
In poche parole: c'è una legge che mette in relazione qualità audio e volume del suono registrato? Credevo fossero cose distinte O_o |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Eilà!
Mitico UZI... ti aspettavo al varco!! (scherzo :P)
Eccomi quà! :)
Scusa il ritardo ma mi era sfuggita la risposta.
Mi sembra in ogni caso di capire che cmq la cosa davvero fondamentale sia la qualità iniziale di registrazione. Se ho una traccia registrata male, posso farsi su qualsiasi "magheggio" ma più di tanto non migliorerà...
Direi quindi che, quando si hanno un po' di soldi da spendere, e dovendo scegliere come investirli, la cosa migliore da fare sia comprare dei buoni microfoni (che ovviamente non possono essere sostituiti da nessun software)
Esattamente. Se si registrano traccie "acustiche" (termine inteso nel senso che la fonte sonora non è interfacciata direttamente con l'apparecchiatura di registrazione -come ad esempio un synth la cui uscita line viene collegata direttamente all'ingresso della scheda- , ma il cui suono viene catturato da un microfono) la qualità della catena audio di ingresso diventa assolutamente critica.
Per questo anche all'home recorder non particolarmente evoluto viene vivamente consigliato l'acquisto di un microfono decente, anche se il budget non è elevato... cmq ora come ora sono presenti sul mercato microfoni a condensatore da 200-300€ (anche meno) dall'ottimo rapporto qualità/prezzo ed in grado di fornire un'ottima qualità per l'home recording.
Subito dopo il microfono a decretare la qualità del segnale registrato vi è il preamplificatore microfonico, ma è una spesa che si può rimandare (meglio intanto prendersi una coppia di monitor per avere un feedback affidabile quando si mixa e si masterizza) e cmq il consiglio degli esperti per un'accoppiata mic-pre che risulti bilanciata e sensata è di avere un rapporto 2 a 1 tra il prezzo del mic e quello del pre... cioè, inutile usare un mic da 200€ con un pre da 600€ (anche se non è una regola fissa).
Il trend da un po' di tempo a questa parte è quello di avere un canale privilegiato (anche un singolo canale mono) ad alta qualità da usare per registrare uno strumento alla volta o gli elementi più critici come la voce, e delegare le altre traccie del mixer-scheda per monitorare tutto assieme o per registrare strumenti più "sacrificabili" dal punto di vista della qualità. Per questo sono nati da un po' di anni a questa parte i "channell strip": letteralmente "striscie di canale" che intendono replicare un solo canale (o al massimo due) delle console di mixaggio di alta qualità a prezzi accessibili; sarà quindi disponibile un pre microfonico, un compressore ed un eq nei casi più comuni, si attacca alla scheda ed ecco il nostro canale ad alta qualità.
A parte il discorso "qualità", il dubbio che mi resta è un altro, ed è forse più una curiosità personale che qualcosa di veramente utile.
Non riesco a capire il discorso sulla potenza audio e i suoni spompati.
Voglio dire, se io registro un riff di chitarra con il microfonino del PC, il suono che ottengo ha una qualità infima ed è in genere a un volume piuttosto basso. A questo punto però mi aspetterei che alzando il volume via software il suono si comportasse di conseguenza, ovvero restasse brutto ma ad un volume alto, mentre invece inizia subito a distorcersi, senza aver minimamente raggiunto il volume di suoni registrati professionalmente.
In poche parole: c'è una legge che mette in relazione qualità audio e volume del suono registrato? Credevo fossero cose distinte O_o
Il fatto è che l'orecchio umano non è uno strumento di misura lineare, per cui il livello percepito non dipende solo dall'intensità della fonte sonora ma da molti altri fattori di natura psicoaustica. Ed inevitabilmente il livello percepito, la "presenza" del suono registrato, si intreccia con la qualità della registrazione stessa.
Per di più, alcuni di questi fattori non sono completamente conosciuti e formalizzati scientificamente...
Fattori che contribuiscono ad aumentare il livello sonoro percepito, oltre ovviamente alla mera intensità del segnale, sono ad esempio il livello medio ed il suo andamento dinamico (per questo si utilizzano i copressori), le componenti armoniche (che non vengono catturate da microfoni di scarsa qualità), il complesso rapporto tra le fasi delle sue componenti (i rapporti di fase hanno una grossa importanza nella spazialità e nella corposità del suono) e via dicendo...
Una registrazione di scarsa qualità perde gran parte di tutto questo in partenza, e non lo si potrà mai recuperare semplicemente alzando il volume o comprimendo fino alla morte o equalizzando. Arriverai al punto quindi in cui arrivi tu, nel quale hai sfruttato tutta la banda dinamica disponibile, oltre la quale c'è solo il clipping (da evitare come la morte!!!), eppure continui a percepire un livello sonoro molto più basso di quello dei dischi commerciali: avrai il famigerato suono "spompato", al quale mancheranno tutti gli elementi che causano gli effetti psicoacustici "buoni" che gli permetterebbero di "farsi sentire".
In sostanza: l'orecchio umano non è un microfono con attaccato un VU meter! |
UZI |
Inoltre (permettimi di aggiungere altro blaterare al mio sproloquio :) ), il discorso qualità-livello percepito non trova riscontro solo nella registrazione...
Un altro esempio lampante di questo fenomeno sono i sintetizzatori. La maggior parte dei synth odierni fanno uso di tecnologie informatiche per generare suoni, in pratica sono dei computer travestiti da strumento musicale; questo ha portato un grande quantità di vantaggi rispetto al passato come l'uso di diverse tipologie di sintesi, l'elevata polifonia (la capacità di suonare più voci contemporaneamente), la possibilità automatizzare i controlli da un sequencer esterno e di aggiornare il sistema operativo per aggiungere nuove features... però rispetto agli analogici del passato alle orecchie di molti questi synth risultano piuttosto "anemici" (chi più chi meno), e questo per un discorso del tutto simile a quello di cui sopra.
Se ad esempio prendo un synth digitale odierno e ci programmo un basso, questo suonerà certo più o meno bene a seconda del modello e della mia capacità di programmare le patch, ma se prendo un vecchio minimoog degli anni '70 e ci suono un basso questo sembrerà far sputare i coni dalle casse e penetrare nel corpo di chi lo ascolta, nonostante i livelli di ampiezza dell'onda siano gli stessi nei due synth! E' per questo che il minimoog, pur suonando una sola nota per volta, pur avendo una catena di sintesi elementare, pur non avendo neanche il midi, viaggia tutt'ora sui 2000€ ed è ricercatissimo... |
DarkGod |
Originally posted by UZI
Eccomi quà! :)
Scusa il ritardo ma mi era sfuggita la risposta.
eheh...scusa tu il mio... sono giorni un po' incasinati...
Esattamente. Se si registrano traccie "acustiche" (termine inteso nel senso che la fonte sonora non è interfacciata direttamente con l'apparecchiatura di registrazione -come ad esempio un synth la cui uscita line viene collegata direttamente all'ingresso della scheda- , ma il cui suono viene catturato da un microfono) la qualità della catena audio di ingresso diventa assolutamente critica.
Per questo anche all'home recorder non particolarmente evoluto viene vivamente consigliato l'acquisto di un microfono decente, anche se il budget non è elevato... cmq ora come ora sono presenti sul mercato microfoni a condensatore da 200-300€ (anche meno) dall'ottimo rapporto qualità/prezzo ed in grado di fornire un'ottima qualità per l'home recording.
Mi stavo proprio orientando su un microfono del genere.
Sono andato al Lucky Music per informarmi appunto sui micrfoni, e alla mia richiesta di un microfono per registrare voce e strumenti con una qualità decente ma senza salire troppo di prezzo, me ne è stato proposto uno da quasi 700€... O__O
Ehm, dopo aver timidamente detto che il mio budget in realtà era di circa 200, me ne ha fatto vedere uno da 180€ (ora non ricordo la marca purtroppo), a cui avrei dovuto sommare una quarantina di euro per la phantom power.
Penso cmq di orientarmi su qualcosa del genere.
Il mio unico dubbio è: vale veramente la pena comprare un microfono da 200€, invece che usare un microfono che ho già in casa che ho pagato circa 30/40 ?
Voglio dire, se la qualità di registrazione sarà nettamente migliore allora ok, posso pensare di comprarlo... ma non vorrei trovarmi con un miglioramento relativamente misero, considerando che i veri microfoni professionali da studio costano MOLTO di più...
Subito dopo il microfono a decretare la qualità del segnale registrato vi è il preamplificatore microfonico, ma è una spesa che si può rimandare (meglio intanto prendersi una coppia di monitor per avere un feedback affidabile quando si mixa e si masterizza) e cmq il consiglio degli esperti per un'accoppiata mic-pre che risulti bilanciata e sensata è di avere un rapporto 2 a 1 tra il prezzo del mic e quello del pre... cioè, inutile usare un mic da 200€ con un pre da 600€ (anche se non è una regola fissa).
Senti, scusa le domande brutali che denotano la mia immensa ignoranza... ma...
1) è davvero indispensabile un preamplificatore microfonico? Qualtè il valore aggiunto che ottengo sulla registrazione?
2) ..ehm.... cosa sono i monitor??? -__-
(se è troppo lungo da spiegare in poche parole, non farti problemi, vado a googolare un po'... ;) )
Il trend da un po' di tempo a questa parte è quello di avere un canale privilegiato (anche un singolo canale mono) ad alta qualità da usare per registrare uno strumento alla volta o gli elementi più critici come la voce, e delegare le altre traccie del mixer-scheda per monitorare tutto assieme o per registrare strumenti più "sacrificabili" dal punto di vista della qualità. Per questo sono nati da un po' di anni a questa parte i "channell strip": letteralmente "striscie di canale" che intendono replicare un solo canale (o al massimo due) delle console di mixaggio di alta qualità a prezzi accessibili; sarà quindi disponibile un pre microfonico, un compressore ed un eq nei casi più comuni, si attacca alla scheda ed ecco il nostro canale ad alta qualità.
Questo è proprio quello che pensavo di fare, tanto registrerò praticamente sempre una traccia alla volta...
L'unico (grosso) problema resta la batteria, che vorrei che avesse un suono abbastanza massiccio, dato che è quasi impossibile ottenere un'ottima qualità.
La mia idea cmq sarebbe di registrare tutto il resto (voci, strumenti,..) con un buon microfono, e lasciare eventualmente la batteria un po' meno "pulita", purchè riesca ad ottenere un suono abbastanza potente... non so se mi spiego.
Il fatto è che l'orecchio umano non è uno strumento di misura lineare, per cui il livello percepito non dipende solo dall'intensità della fonte sonora ma da molti altri fattori di natura psicoaustica. Ed inevitabilmente il livello percepito, la "presenza" del suono registrato, si intreccia con la qualità della registrazione stessa.
Per di più, alcuni di questi fattori non sono completamente conosciuti e formalizzati scientificamente...
Fattori che contribuiscono ad aumentare il livello sonoro percepito, oltre ovviamente alla mera intensità del segnale, sono ad esempio il livello medio ed il suo andamento dinamico (per questo si utilizzano i copressori), le componenti armoniche (che non vengono catturate da microfoni di scarsa qualità), il complesso rapporto tra le fasi delle sue componenti (i rapporti di fase hanno una grossa importanza nella spazialità e nella corposità del suono) e via dicendo...
Una registrazione di scarsa qualità perde gran parte di tutto questo in partenza, e non lo si potrà mai recuperare semplicemente alzando il volume o comprimendo fino alla morte o equalizzando. Arriverai al punto quindi in cui arrivi tu, nel quale hai sfruttato tutta la banda dinamica disponibile, oltre la quale c'è solo il clipping (da evitare come la morte!!!), eppure continui a percepire un livello sonoro molto più basso di quello dei dischi commerciali: avrai il famigerato suono "spompato", al quale mancheranno tutti gli elementi che causano gli effetti psicoacustici "buoni" che gli permetterebbero di "farsi sentire".
Ok, direi che con questo hai chiarito gran parte dei miri dubbi :D
Ma come farei se non fissi tu? :P ;) |
DarkGod |
Ah, pensavo anche a un'altra cosa:
C'è una (remota?) possibilità che un mio possa possa disporre in futuro di una batteria elettronica (non fatta al PC, intendo una batteria elettronica di quelle "montabili", fatta come una batteria vera, per intenderci). In questo caso potrei teoricamente registrare la batteria con quella, in presa diretta (tramite LINE o MIDI) e avere un suono praticamente perfetto...pur restando una batteria suonata realmente.
Come ti sembra come idea?
PS: magari il suono non sarà proprio "naturale", ma per lo meno pulito e potente sì, cose che difficilmente otterrei registrando con attrezzature scadenti e -per di più- di fretta in una salaprove.... |
DarkGod |
Terza e ultima cosa: dici che negli studi delle saleprove, dove si registrano i demo, sarebbe possibile registrare decentemente (pagando ovviamente) soltanto delle tracce di batteria (magari in tracce separate) e non in un unico WAV), per poi usarle come meglio credo? |
UZI |
Originally posted by DarkGod
eheh...scusa tu il mio... sono giorni un po' incasinati...
a chi lo dici...
...
Il mio unico dubbio è: vale veramente la pena comprare un microfono da 200€, invece che usare un microfono che ho già in casa che ho pagato circa 30/40 ?
Voglio dire, se la qualità di registrazione sarà nettamente migliore allora ok, posso pensare di comprarlo... ma non vorrei trovarmi con un miglioramento relativamente misero, considerando che i veri microfoni professionali da studio costano MOLTO di più...
Guarda, un mic a condensatore suona decisamente meglio di un dinamico, soprattutto di uno economico. Tempo fà mi feci prestare da un mio amico un Rode NT-1(mic a condensatore che costava appunto sui 200€) per giochicchiarci un po' e devo dire che sulla voce (principale applicazione dei mic a condensatore) la differenza è netta: niente suono "inscatolato" ma un suono veramente realistico, articolato, ricco di sfumature e di dettagli che il mio Shure SM57(un buon dinamico da circa 100€) non avrebbe mai potuto darmi... cmq appunto è sulla voce che si sente la differenza mentre in altre applicazioni, come ad esempio microfonare un ampli per chitarra, la differenza diventa irrilevante.
Tieni conto però che:
_il mic a condensatore è in un certo senso più difficile utilizzare... il problema è che è molto sensibile ai rumori ambientali, ha quindi bisogno di una stanza il più possibile silenziosa (il Rode mi captava il rumore della ventola del pc a 2 metri di distanza!) e soprattutto okkio alle riflessioni: il suono che rimbalza sulle pareti si mischia al suono diretto dando luogo al famigerato "comb filtering" che degrada il suono rendendolo privo di corpo. Non è che si debba per forza trattare acusticamente il locale, ci si arrangia con qualche coperta stesa intorno al mic ma è un dettaglio che si deve curare altrimenti rovina tutto...
_il mic a condensatore è molto delicato, va trattato con grande cura e mal sopporta urti ed umdità.
_è necessario un filtro antipop (il cerchietto di tela che si frappone tra mic e cantante) sennò le "p" "esplodono"... 10-20 € circa
Insomma è più impegnativo nell'uso oltre che nel costo. Sulla voce però la resa è molto migliore.
Senti, scusa le domande brutali che denotano la mia immensa ignoranza... ma...
1) è davvero indispensabile un preamplificatore microfonico? Qualtè il valore aggiunto che ottengo sulla registrazione?
2) ..ehm.... cosa sono i monitor??? -__-
(se è troppo lungo da spiegare in poche parole, non farti problemi, vado a googolare un po'... ;) )
1) è indispensabile nel senso che serve per ottenere un volume di registrazione utilizzabile... se intendi se è indispensabile averne uno di qualità, beh un buon pre contribuisce a creare un bel suono ma entriamo già nel campo "sfumature raffinate". Direi che un hobbysta può vivere anche senza un pre di alto borgo, soprattutto all'inizio.
2)semplice: sono le casse, dalle quali ascolterai il materiale registrato... solo che a differenza delle casse hifi i monitor da studio hanno dei requisiti diversi. Ci sono cmq monitor da home recording decenti da 300€ la coppia gìà amplificati (come i miei Samson resolv 65a) |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Ah, pensavo anche a un'altra cosa:
C'è una (remota?) possibilità che un mio possa possa disporre in futuro di una batteria elettronica (non fatta al PC, intendo una batteria elettronica di quelle "montabili", fatta come una batteria vera, per intenderci). In questo caso potrei teoricamente registrare la batteria con quella, in presa diretta (tramite LINE o MIDI) e avere un suono praticamente perfetto...pur restando una batteria suonata realmente.
Come ti sembra come idea?
PS: magari il suono non sarà proprio "naturale", ma per lo meno pulito e potente sì, cose che difficilmente otterrei registrando con attrezzature scadenti e -per di più- di fretta in una salaprove....
Non so, non ho mai avuto a che fare con uno di quei sistemi... tieni conto che cmq si appoggiano a suoni campionati (i pad sui quali picchi mandano solo messaggi MIDI), quindi non è che si andrebbe molto lontani come resa da un campionatore software con una buona libreria di batterie acustiche... prova "DrumKit from Hell 2"
http://www.soundsonline.com/sophtml...html?sku=PSP-06
Il discorso è che se sei un batterista ha più o meno lo stesso feel di una batteria acustica nel modo in cui la suoni, ma il suono che ne viene fuori è cmq roba campionata. Se ti sbatti un attimo con una buona libreria come quella sopra ti crei i midi file nel computer e puoi ottenere un ottimo suono... certo fare dei file midi i punta di mouse non è come suonare i pad, ma sai risparmi soldi e spazio. |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Terza e ultima cosa: dici che negli studi delle saleprove, dove si registrano i demo, sarebbe possibile registrare decentemente (pagando ovviamente) soltanto delle tracce di batteria (magari in tracce separate) e non in un unico WAV), per poi usarle come meglio credo?
Beh certo, dietro pagamento (occorrerà almeno un fonico a supervisionare il tutto) certo che sì!!! Ti fai masterizzare le traccie separate in wav od in aiff, niente di più semplice.
Basta che la sala sia decente come attrezzature ed il fonico sia uno capace. |
DarkGod |
Originally posted by UZI
Beh certo, dietro pagamento (occorrerà almeno un fonico a supervisionare il tutto) certo che sì!!! Ti fai masterizzare le traccie separate in wav od in aiff, niente di più semplice.
Basta che la sala sia decente come attrezzature ed il fonico sia uno capace.
Il mio dubbio era che non vorrei che facessero un discorso del tipo: o ti produciamo noi il demo interamemte o niente! ;)
Cmq ovviamente mi informerò.. solo che mi scordo sempre di chiedere, eheh...
In ogni caso sarebbe davvero l'unico modo per registrarla in modo un po' professionale, la spesa sarebbe molto più bassa che per registrare tutto il cd e inoltre potrei continuare a produrmi io le tracce come voglio (non sopporterei troppe intromissioni esterne...) |
DarkGod |
Guarda, un mic a condensatore suona decisamente meglio di un dinamico, soprattutto di uno economico. Tempo fà mi feci prestare da un mio amico un Rode NT-1(mic a condensatore che costava appunto sui 200€) per giochicchiarci un po' e devo dire che sulla voce (principale applicazione dei mic a condensatore) la differenza è netta: niente suono "inscatolato" ma un suono veramente realistico, articolato, ricco di sfumature e di dettagli che il mio Shure SM57(un buon dinamico da circa 100€) non avrebbe mai potuto darmi... cmq appunto è sulla voce che si sente la differenza mentre in altre applicazioni, come ad esempio microfonare un ampli per chitarra, la differenza diventa irrilevante.
Tieni conto però che:
_il mic a condensatore è in un certo senso più difficile utilizzare... il problema è che è molto sensibile ai rumori ambientali, ha quindi bisogno di una stanza il più possibile silenziosa (il Rode mi captava il rumore della ventola del pc a 2 metri di distanza!) e soprattutto okkio alle riflessioni: il suono che rimbalza sulle pareti si mischia al suono diretto dando luogo al famigerato "comb filtering" che degrada il suono rendendolo privo di corpo. Non è che si debba per forza trattare acusticamente il locale, ci si arrangia con qualche coperta stesa intorno al mic ma è un dettaglio che si deve curare altrimenti rovina tutto...
_il mic a condensatore è molto delicato, va trattato con grande cura e mal sopporta urti ed umdità.
_è necessario un filtro antipop (il cerchietto di tela che si frappone tra mic e cantante) sennò le "p" "esplodono"... 10-20 € circa
Insomma è più impegnativo nell'uso oltre che nel costo. Sulla voce però la resa è molto migliore.
Ok, un bel microfono me lo prenderò di sicuro... la qualità della voce è abbastanza fondamentale.
Per quanto riguarda le riflessioni... io probabilmente registrerei la voce in salaprove, col portatile. Dici che va bene come ambiente?
1) è indispensabile nel senso che serve per ottenere un volume di registrazione utilizzabile... se intendi se è indispensabile averne uno di qualità, beh un buon pre contribuisce a creare un bel suono ma entriamo già nel campo "sfumature raffinate". Direi che un hobbysta può vivere anche senza un pre di alto borgo, soprattutto all'inizio.
Aspetta un secondo: io non ho mai usato un preamplificatore... eppure il volume di registrazione non era certo bassissimo.
O forse è la scheda audio che ha un preamplificatore incorporato....
2)semplice: sono le casse, dalle quali ascolterai il materiale registrato... solo che a differenza delle casse hifi i monitor da studio hanno dei requisiti diversi. Ci sono cmq monitor da home recording decenti da 300€ la coppia gìà amplificati (come i miei Samson resolv 65a)
Ops... :oops: ecco cosa sono allora!! Li ho sentito nominare mille volte, ma non mi sarebbe mai venuto in mente di collegarli ai diffusori!! Ma come mai usare un nome così fuori luogo? O_o A dire il vero mi aspettavo qualcosa di simile a un mixer o una scheda audio....
Cmq ho le casse del computer con tanto di subwoofer e lo stereo di casa di buona qualità... direi che possono bastare, altrimenti si inizia a salire troppo di prezzo. Poi ovviamente ascolto tutto anche in cuffia e con delle casse ultra-economiche, per sentire il suono in tutti i modi possibili.
PS: ancora una volta grazie per i mille consigli... ;) |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Il mio dubbio era che non vorrei che facessero un discorso del tipo: o ti produciamo noi il demo interamemte o niente! ;)
Cmq ovviamente mi informerò.. solo che mi scordo sempre di chiedere, eheh...
In ogni caso sarebbe davvero l'unico modo per registrarla in modo un po' professionale, la spesa sarebbe molto più bassa che per registrare tutto il cd e inoltre potrei continuare a produrmi io le tracce come voglio (non sopporterei troppe intromissioni esterne...)
Beh, quello dipende dal farabutto che trovi... certo che per dirti una cosa del genere deve essere un coglione ladro, meglio stare lontani da gente del genere. |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Ok, un bel microfono me lo prenderò di sicuro... la qualità della voce è abbastanza fondamentale.
Per quanto riguarda le riflessioni... io probabilmente registrerei la voce in salaprove, col portatile. Dici che va bene come ambiente?
dipende dalla sala prove... dovrebbe almeno avere le pareti ricoperte di materiale fonodiffure e fonoassorbente (quei pannelli di schiuma con la superficie fatta a piramidi). Sennò, con qualche coperta pesante e qualche supporto per tenerle in verticale come ho già detto si può rimediare.
Aspetta un secondo: io non ho mai usato un preamplificatore... eppure il volume di registrazione non era certo bassissimo.
O forse è la scheda audio che ha un preamplificatore incorporato....
Sì, è la scheda che dovrebbe avercelo a questo punto. registrare un mic senza almeno un elementare pre di un mixer (il "gain") od uno integrato nella scheda, soprattutto se si tratta di un mic a condensatore, non è possibile.
Tieni conto cmq che il livello di registrazione deve essere il più alto possibile, appena sotto il clipping idealmente. Se registri un livello basso e poi lo "tiri su" dopo alzando il volume, perdi mooolta qualità.
Ops... :oops: ecco cosa sono allora!! Li ho sentito nominare mille volte, ma non mi sarebbe mai venuto in mente di collegarli ai diffusori!! Ma come mai usare un nome così fuori luogo? O_o A dire il vero mi aspettavo qualcosa di simile a un mixer o una scheda audio....
Cmq ho le casse del computer con tanto di subwoofer e lo stereo di casa di buona qualità... direi che possono bastare, altrimenti si inizia a salire troppo di prezzo. Poi ovviamente ascolto tutto anche in cuffia e con delle casse ultra-economiche, per sentire il suono in tutti i modi possibili.
Fai benissimo ad ascoltare il materiale su diversi sistemi, in effetti è quello che si fà anche in ambito pro per testare quella che si chiama "compatibilità".
Però delle casse da computer con sub e delle casse dello stereo non è che ci si possa fidare un granchè... per carità, all'inizio si fà così, anch'io per anni sono andato avanti con lo stereo di casa, ma dei veri monitor da studio sono tutta un'altra cosa. Anche quelli economici come le mie Resolv, che non sono certo dei Genelek o KRK, mi permettono di avere un'idea mooolto più precisa di un paio di casse hifi.
Se vedi che registrerai molto per conto tuo, puoi sempre comprarli più in là... ma non è un acquisto da sottovalutare, è molto importante!
PS: ancora una volta grazie per i mille consigli... ;)
De nada! |
torak |
Volevo aggiungere una cosa sulle batterie con pad. Oltre ad utilizzare suoni campionati, cosa che le rende velocemente obsolete rispetto ad un software come suggerisce uzi, non permettono eseguire e riprodurre le possibilità che si hanno con una batteria vera. Uno su tutte, la pacca sul rullante.
L'unica utilità dei pad, secondo me, è quella di poter inserire suoni elettronici live suonati dal batterista. |
DarkGod |
Originally posted by torak
Volevo aggiungere una cosa sulle batterie con pad. Oltre ad utilizzare suoni campionati, cosa che le rende velocemente obsolete rispetto ad un software come suggerisce uzi, non permettono eseguire e riprodurre le possibilità che si hanno con una batteria vera. Uno su tutte, la pacca sul rullante.
L'unica utilità dei pad, secondo me, è quella di poter inserire suoni elettronici live suonati dal batterista.
Sì, capisco...
Però, avendola già a disposizione (non comprandola apposta), potrebbe cmq essere una valida alternativa per registrare la batteria decentemente...
Registrare la batteria in salaprove è un incubo: in 2 ore bisogna accordarla, sistemare tutto per la registrazione, impostare il volume di ogni singolo pezzo, ecc...
In pratica la prova va via quasi tutta per la preparazione...
Invece con una batteria elettronica si potrebbe registrare tutto con calma, in casa propria, gratis, quando si ha voglia... Non c'è paragone, anche a livello di stress psicologico...
Certo se avessi una batteria reale e soprattutto un posto dove suonarla sarebbe tutto diverso........ |
DarkGod |
Originally posted by UZI
dipende dalla sala prove... dovrebbe almeno avere le pareti ricoperte di materiale fonodiffure e fonoassorbente (quei pannelli di schiuma con la superficie fatta a piramidi). Sennò, con qualche coperta pesante e qualche supporto per tenerle in verticale come ho già detto si può rimediare.
La sala è insonorizzata, alle pareti ci sono diversi pannelli, non so dire esattamente cosa siano; forse uno strato "spugnoso" e dei grossi pannelli di metallo... ma non ricordo di preciso... |
DarkGod |
Fai benissimo ad ascoltare il materiale su diversi sistemi, in effetti è quello che si fà anche in ambito pro per testare quella che si chiama "compatibilità".
Però delle casse da computer con sub e delle casse dello stereo non è che ci si possa fidare un granchè... per carità, all'inizio si fà così, anch'io per anni sono andato avanti con lo stereo di casa, ma dei veri monitor da studio sono tutta un'altra cosa. Anche quelli economici come le mie Resolv, che non sono certo dei Genelek o KRK, mi permettono di avere un'idea mooolto più precisa di un paio di casse hifi.
Se vedi che registrerai molto per conto tuo, puoi sempre comprarli più in là... ma non è un acquisto da sottovalutare, è molto importante![/B][/QUOTE]
Ok, lo terrò presente.
Però che cos'hanno di diverso rispetto alle casse di un buono stereo? La qualità è migliore?
Per assurdo: sono meglio quelle di un impianto stereo da alcune migliaia di euro (che purtroppo non ho...) (per ora :) ) ....? |
UZI |
Originally posted by DarkGod
Ok, lo terrò presente.
Però che cos'hanno di diverso rispetto alle casse di un buono stereo? La qualità è migliore?
Per assurdo: sono meglio quelle di un impianto stereo da alcune migliaia di euro (che purtroppo non ho...) (per ora :) ) ....?
Bene mio discepolo, mi aspettavo questa domanda! :D
Le differenze tra dei monitor da studio e delle casse da hi-fi derivano dagli scopi diversi per i quali i due sistemi sono costruiti: i primi devono fornire una immagine realistica, dettagliata e critica, che metta in risalto ogni minimo difetto od imperfezione; i secondi devono fornire un ascolto piacevole ed emozionante anche a discapito della linearità e della veridicità, anzi meglio se vengono nascosti eventuali difetti del materiale registrato.
Poi non è facile demarcare una linea netta di divisione: ci sono diverse scuole di pensiero che vedono i monitor muoversi verso un suono più morbido vicino ad un impianto hifi e gli impianti hifi diventare più rigorosi e "scientifici" (soprattutto quelli di fascia alta)... ma resta il fatto che i monitor sono costruiti con lo scopo di lavorare sull'audio e non sono tranquillamente sostituibili con diffusori hifi, salvo qualche rara eccezione. |
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