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[P2P] La Corte Suprema dà ragione alle major...
Clicca QUI per vedere il messaggio nel forum
drakend
Ecco la notizia in formato italiota:
http://www.repubblica.it/2005/d/sez...roksuprema.html

Ecco dove leggere un'analisi un po' più approfondita:
http://www.slyck.com/news.php?story=838

In sintesi comunque pare che la sentenza della Corte Suprema americana dice che sono colplevoli di violazione di copyright tutte quelle compagnie di software p2p che pubblicizzano attivamente (implicitamente o meno) la possibilità di scaricare materiali protetti da diritto d'autore al fine di aumentare la propria base di utenza e quindi i guadagni. A quanto ho potuto capire (le notizie sono ancora frammentarie) il software p2p open source ne resta fuori: sviluppatori come Cohen (il creatore di Bittorrent) non dovrebbe essere toccato dalla sentenza... che comunqueh a valore solo negli Stati Uniti ovviamente... un sacco di altri Paesi prevedono esplicitamente per legge che chi sviluppa software non può essere ritenuto responsabile per i comportamenti illeciti che gli utenti potrebbero compiere.
Mi sembra la classica decisione che cambia tutto per non cambiare nulla: io ci scommettoche tutto andrà avanti come prima, magari senza software house come StreamCast (quelli che hanno fatto Kazaa), il che non è certo un male.
Domani comunque Punto Informatico dovrebbe scrivere un articolo molto dettagliato in merito, chi è interessato...

drakend
Uao che interesse suscita questo argomento... :roll:

recoil
c'è un passo nell'articolo in cui si dice

"In a decision announced by Justice David H. Souter, the Court said: "We hold that one who distributes a device with the object of promoting its use to infringe copyright, as shown by clear expression or other affirmative steps taken to foster infringement, is liable for the resulting acts of infringement by third parties" -- that is, computer users using free downloading software.

quindi pare tu abbia capito bene, è responsabile chi fa pubblicità al prodotto incitando allo scambio di materiale protetto.
però come dicevi anche tu le notizie sono frammentarie. io aspetterei di sapere qualcosa di più.
perché i giudici hanno deciso in un modo e la corte suprema in un altro?

drakend
Link all'analisi dettagliata sul caso fatto da Punto Informatico:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=53726&r=PI

drakend
Originally posted by recoil
perché i giudici hanno deciso in un modo e la corte suprema in un altro?

Oggi Punto Informatico ha pubblicato un articolo molto dettagliato in merito... anche se si tratta di una specie di versione tradotta dell'articolo di Slyck :D
Sostanzialmente la Corte Suprema ha condannato le due società in quanto hanno lucrato sulla violazione di massa del copyright, stimolando gli utenti a violarlo più o meno implicitamente nei loro messaggi pubblicitari.
Questo probabilmente segna la morte del p2p commerciale e ne sono felice: porcherie come Kazaa spero che finiscano nel cimitero digitale molto presto. Così tutti gli utenti che utilizzavano quel programma scrauso si riverseranno su p2p più decenti, come bittorrent, emule o ares. Il risultato sarà più velocità per tutti e di questo, paradossalmente, dobbiamo ringraziare le major e le loro battaglie contro i mulini a vento ;)

Terrytop
sai cosa mi preoccupa ?
che ormai siamo abituati a leggere notizie del genere, cioe' che la guerra al p2p portata avanti dalle major e' una realta', cosi' come il fatto che i tribunali al 90% continueranno a dar ragione a loro ... insomma sta diventando la norma

ripe
Ma io non ho capito una cosa: siamo d'accordo sul fatto che scaricare un film è reato?

drakend
Originally posted by ripe
Ma io non ho capito una cosa: siamo d'accordo sul fatto che scaricare un film è reato?

Questa semplice domanda nasconde considerazioni molto complesse secondo me. A mio parere non ha proprio senso parlare di furto per quanto riguarda i prodotti digitali: per loro natura possono essere copiati infinite volte senza perdere nulla in qualità.
Ovviamente però chi produce questi prodotti ha bisogno di qualche forma di remunerazione, se no i produttori falliscono ed addio prodotti digitali. Detto questo però va subito osservato che i fatturati delle major stanno solo crescendo, con buona pace di quando dicono che il p2p porta via loro miliardi di dollari in entrate.
Secondo me qualche sorta di limitazione nel p2p va introdotta:
1) separare la lotta alla pedofilia ed al terrorismo da quella contro la violazione del diritto d'autore. Sono cose diverse e vanno trattate in modo diverso.
2) il p2p a scopo di lucro va punito severamente (quindi anche le compagnie che ci guadagnano dalle loro reti p2p)
3) il p2p a scopo personale va sicuramente depenalizzato. Poi se renderlo illecito amministrativo o meno non lo so.
4) Non effettuare sequestri a casa delle persone, facendo dei blitz in orari assurdi come se fossero criminali incalliti. Si manda semplicemente la multa via posta, se proprio si vuole punire a livello amministrativo.
5) Chi produce tecnologia NON A FINI DI LUCRO non deve essere ritenuto in alcun modo imputabile di quello che fanno i loro utenti.

ripe
No, io dicevo: indipendentemente dal fatto che le major continuino a guadagnarci e che i prezzi continuino a salire e siano arrivati a cifre improponibili, siamo d'accordo sul fatto che scaricare un film o un videogioco è un reato?

1) Ok, questa è solo incompetenza del legislatore.
2) Anche perché non c'è più bisogno di loro dai tempi di Audioglobe (il migliore, mi manchi!!)
3) Qui avrei qualche riserva: provocando, andrebbe depenalizzato anche il furto di un film in dvd al supermercato?
4) E' diretta conseguenza del punto precedente, a dire il vero non molto chiaro.
5) Chiaro! ;)

Terrytop
Originally posted by ripe
Ma io non ho capito una cosa: siamo d'accordo sul fatto che scaricare un film è reato?


visione utopistica:
no, non e' reato
che le vendite dei normali supporti garantisce comunque equi compensi ai produttori, registi, sceneggiatori e tutto quanto gira attorno al mondo del cinema (o musica), dall'ideazione alla realizzazione
su internet viene diffusa la pura e semplice informazione che, a tutti gli effetti, non corrisponde a un danno diretto ne all'autore ne all'industria che gli sta dietro ... e vedo comunque qualsiasi opera di ingegno come patrimonio dell'umanita', quindi se e' giusto che venga pagato il supporto e il lavoro di chi l'ha realizzato acquistando il cd/dvd, e' giusto anche che io abbia comunque la possibilita' di sentire cosa ha da dire un tale regista/gruppo
ovviamente questo sistema dovrebbe prevedere anche una equa spartizione dei guadagni ... tipo se compro un cd dei san culamo i proventi devono andare a loro, non a vasco (tanto per fare un esempio..)

in una parola: utopia


visione gia' piu' ragionevole:
la guerra al p2p non ha senso
e ho sempre piu' paura che la cosa venga strumentalizzata, cosi' come la guerra alla pedofilia in rete, che sembra essere la piaga principale della rete, e utilizzata per privare gli utenti dei loro sempre piu' poveri diritti
credo che l'idea migliore sarebbe una mediazione tra le due parti e il raggiungimento di un'intesa, idealmente prezzi coerenti con le spese per cd/dvd
pero' probabilmente anche questo e' utopico

ripe
Originally posted by Terrytop
visione utopistica:
no, non e' reato
che le vendite dei normali supporti garantisce comunque equi compensi ai produttori, registi, sceneggiatori e tutto quanto gira attorno al mondo del cinema (o musica), dall'ideazione alla realizzazione
su internet viene diffusa la pura e semplice informazione che, a tutti gli effetti, non corrisponde a un danno diretto ne all'autore ne all'industria che gli sta dietro ... e vedo comunque qualsiasi opera di ingegno come patrimonio dell'umanita', quindi se e' giusto che venga pagato il supporto e il lavoro di chi l'ha realizzato acquistando il cd/dvd, e' giusto anche che io abbia comunque la possibilita' di sentire cosa ha da dire un tale regista/gruppo
ovviamente questo sistema dovrebbe prevedere anche una equa spartizione dei guadagni ... tipo se compro un cd dei san culamo i proventi devono andare a loro, non a vasco (tanto per fare un esempio..)

in una parola: utopia


Non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo... se uno non vuole pagare il prezzo del supporto, della grande distribuzione ed altro può rivolgersi a servizi come iTunes o RossoAlice che fanno pagare solo l'informazione pura.

Perché i lavori d'ingegno devono essere patrimonio dell'Umanità e i lavori manuali no? Qual'è la differenza? Il tempo impiegato? Le materie prime utilizzate? Le risorse sprecate?

Naaaaa...

drakend
Originally posted by ripe
3) Qui avrei qualche riserva: provocando, andrebbe depenalizzato anche il furto di un film in dvd al supermercato?
4) E' diretta conseguenza del punto precedente, a dire il vero non molto chiaro.

Per depenalizzazione intendo che uno non rischia più il carcere se condivide un mp3... al massimo una multa. Non esiste che uno rischia anche solo ipoteticamente la galera per una cavolata simile.

ripe
Originally posted by drakend
Per depenalizzazione intendo che uno non rischia più il carcere se condivide un mp3... al massimo una multa. Non esiste che uno rischia anche solo ipoteticamente la galera per una cavolata simile.


Ah, ok, ma quella non è depenalizzazione... comunque sono d'accordo. Lasciamo il carcere per cose più gravi.

drakend
Originally posted by ripe
Ah, ok, ma quella non è depenalizzazione... comunque sono d'accordo. Lasciamo il carcere per cose più gravi.

Mmm come si chiama allora? Io sapevo che depenalizzare=rendere il reato non penale, ma probabilmente mi sbaglio! :)

ripe
Originally posted by drakend
Mmm come si chiama allora? Io sapevo che depenalizzare=rendere il reato non penale, ma probabilmente mi sbaglio! :)


Hai ragione, scusami, ho letto male io! ;)

Terrytop
non so, comunque una multa presuppone si tratti di qualcosa di sbagliato
sinceramente ritengo di fare le cose in base al mio senso civico, non in base alla pena imposta dalla legislatura: come dire, ritengo accettabile qualcosa di "illegale" solo se non sono daccordo con la legge e ritengo la cosa giusta (esempio classico, droghe leggere)
per il p2p ritengo la cosa sia piu' controversa: se molti utenti di internet ritengono sbagliati questi provvedimenti, non c'e' uniformita' di pensiero sulla questione, c'e' chi ritiene lo scambio di file sacrosanto, c'e' chi lo ritiene comunque un reato, pero' meno grave

cerco di fare un esempio: immaginiamo che buttare una cicca di sigaretta a terra venga punito con la reclusione da 5 a 10 anni; potrei essere contrario alla cosa, ritenere che piu' di una multa non sia necessario fare, pero' in ogni caso ritengo la cosa un illecito, non grave ma sempre illecito, quindi quando possibile cerco di evitare

ripe
Originally posted by Terrytop
non so, comunque una multa presuppone si tratti di qualcosa di sbagliato
sinceramente ritengo di fare le cose in base al mio senso civico, non in base alla pena imposta dalla legislatura: come dire, ritengo accettabile qualcosa di "illegale" solo se non sono daccordo con la legge e ritengo la cosa giusta (esempio classico, droghe leggere)
per il p2p ritengo la cosa sia piu' controversa: se molti utenti di internet ritengono sbagliati questi provvedimenti, non c'e' uniformita' di pensiero sulla questione, c'e' chi ritiene lo scambio di file sacrosanto, c'e' chi lo ritiene comunque un reato, pero' meno grave

cerco di fare un esempio: immaginiamo che buttare una cicca di sigaretta a terra venga punito con la reclusione da 5 a 10 anni; potrei essere contrario alla cosa, ritenere che piu' di una multa non sia necessario fare, pero' in ogni caso ritengo la cosa un illecito, non grave ma sempre illecito, quindi quando possibile cerco di evitare


Mi pare un pò vaga questa cosa. Potrebbe giustificare anche il non pagare il biglietto sui mezzi, se è per questo... ti rendi conto?

Terrytop
Originally posted by ripe
Mi pare un pò vaga questa cosa. Potrebbe giustificare anche il non pagare il biglietto sui mezzi, se è per questo... ti rendi conto?


appunto
era solo per dire che dietro ai problemi con il p2p dovrebbe starci una riflessione su come relazionare quello che ognuno ritiene giusto con la legislatura corrente
che credo molte persone (ovviamente non parlo di noi 3 che scriviamo qui) siano contro la persecuzione penale contro il p2p solamente perche' gli fa comodo scaricarsi il film o la canzone, senza preoccuparsi o porsi il dilemma se quello che fanno e' giusto ed e' la legge ad essere sbagliata o semplicemente stanno commettendo un reato

ripe
Concordo.

Secondo me in valore assoluto è un reato, anche perché di mezzi per comprare l'informazione pura ce ne sono.

Poi se consideriamo i profitti delle major e il prezzo con cui ci impongono questi prodotti, allora bisogna aprire una parentesi moooolto più ampia!

Terrytop
Originally posted by ripe
Concordo.

Secondo me in valore assoluto è un reato, anche perché di mezzi per comprare l'informazione pura ce ne sono.


ritengo che questa sia l'opinione piu' diffusa (anche se comunque non ho dati oggettivi per dimostrarlo, e' solo un'impressione)
c'e' da chiedersi allora come si giustificano le persone che la pensano cosi' e comunque scaricano filez

Poi se consideriamo i profitti delle major e il prezzo con cui ci impongono questi prodotti, allora bisogna aprire una parentesi moooolto più ampia!


verissimo, ma la cosa giustifica fino a un certo punto
che alla fine un discorso sui costi dei cd/dvd, che io condivido, non e' poi molto dissimile dal discorso "l'autobus costa troppo secondo me, lo prendo senza pagare il biglietto"
imho sono campi diversi ma il concetto di base e' simile

chi, oggettivamente, puo' valutare il valore dell'opera intellettuale altrui..? al di la' dei costi del supporto, dell'artwork e della confezione, quanto dovrei pagare per l'invenzione artistica dell'autore? bellissima domanda senza risposta, immagino

poi estendendo il discorso c'e' da dire che dei soldi per il "valore aggiunto" del cd veramente poco va all'autore e il resto viene piu' o meno mangiato, ma gia' questo e' un altro discorso

ripe
Per quello dicevo moooolto più ampia... è un discorso molto difficile!

korn
A me sembra semplicemente ridicolo occuparsi di queste cose mentre mafiosi, assassini e stupratori sono in libertà o vengono rilasciati per una presunta buona condotta del cazzo che anche un povero demente sarebbe in grado di simulare.

Prima rendiamo sicure le strade, poi pensiamo agli illeciti amministrativi.

Io penso che chi inventa e chi produce un film, un disco e più in generale qualsiasi opera meriti un giusto compenso per l'investimento e l'ingegno spesi per la sua realizzazione, ma ritengo che gli attuali sistemi di distribuzione e vendita siano inefficienti e i loro prezzi inutilmente gonfiati.

Facendo un paio di conti, a mio avviso scaricando un disco intero da iTunes o altri sistemi si ha un risparmio troppo risicato rispetto alla mancanza di supporto fisico, scatola, booklet e ricarico dei vari intermediari.

Mi sta anche molto sul cazzo la propagandina di minchia di certa gente del settore che boicotta servizi a pagamento bollandoli come "illegali" solo perché costano meno di quelli che promuovono loro.

ripe
Originally posted by korn
Facendo un paio di conti, a mio avviso scaricando un disco intero da iTunes o altri sistemi si ha un risparmio troppo risicato rispetto alla mancanza di supporto fisico, scatola, booklet e ricarico dei vari intermediari.


Sono esattamente 10 euro invece di 20 per un disco nuovo... mi pare, tipo, il 50% di sconto. Per te è poco? :shock:

korn
Originally posted by ripe
Sono esattamente 10 euro invece di 20 per un disco nuovo... mi pare, tipo, il 50% di sconto. Per te è poco? :shock:


Dipende dai casi, in alcuni risultava per nulla conveniente.

ripe
Vediamo un pò l'offerta RossoAlice (non è limitato ai clienti Telecom)...

Cinema:

* i film nuovi - 2,99€
* i cult - 1,99€
* film per bambini - 1,50€

In abbonamento:

* 4€ al mese
* 36€ l'anno

Musica:

* tutto l'album a 9,90€
* una sola canzone a 0,99€

Videogiochi:

* 6,95€ il tuo per sempre scaricabile

Ti sembrano prezzi impopolari?

korn
Originally posted by ripe

Ti sembrano prezzi impopolari?


Quelli che hai elencato no, il problema è che sono i minimi ;)

DeepBlue
Ma i film su rosso-alice te li fanno vedere in streaming o li scarichi? e se li scarichi, ti viene rilasciata una ricevuta di acquisto?

Originally posted by Terrytop
che credo molte persone (ovviamente non parlo di noi 3 che scriviamo qui) siano contro la persecuzione penale contro il p2p solamente perche' gli fa comodo scaricarsi il film o la canzone, senza preoccuparsi o porsi il dilemma se quello che fanno e' giusto ed e' la legge ad essere sbagliata o semplicemente stanno commettendo un reato


Verissimo.

ripe
Ci sono offerte sia "per view", sia "tuo per sempre"... bisognerebbe spulciare bene, ma non ne ho né tempo né voglia di farlo.

Era solo per mostrare che di alternative valide ne esistono...

drakend
Originally posted by ripe
Ci sono offerte sia "per view", sia "tuo per sempre"... bisognerebbe spulciare bene, ma non ne ho né tempo né voglia di farlo.

Era solo per mostrare che di alternative valide ne esistono...

Ho dato un'occhiata al listino dei giochi e mi è sembrato che ci fossero giochi piuttosto vecchi a prezzi piuttosto alti... magari ho guardato male, però ho cliccato su "elenca tutti i giochi" e non ne ho trovato nessuno appena uscito a prezzi interessanti.

drakend
Guardate un po' che bell'articolo fazioso è apparso su tgcom.it

P2p: colpevoli produttori software
L'ha deciso la Corte suprema Usa

Colpo di scena nella dura e complicata crociata delle major contro la pirateria online. La Corte suprema degli Stati Uniti, infatti, ha deciso che le società produttrici di software per lo scambio di file su Internet possono essere ritenute colpevoli se i loro prodotti vengono utilizzati in modo illegale violando il copyright. Tecnicamente parlando, si tratta di un provvedimento che ha scatenato subito un terremoto nel mondo dell'informatica innescando da una parte la soddisfazione delle industrie discografiche e dall'altra la preoccupazione del comparto hi-tech, in allerta per un eventuale frenata nello sviluppo di nuovo prodotti e mercati basati proprio sui sistemi file-sharing.

La decisione va in una direzione opposta a quella scelta dalla Corte suprema nel 1984, in un celebre caso nel quale era stata citata la Sony all'epoca dell'inizio del boom dei videoregistratori: i giudici avevano stabilito che il colosso giapponese non era responsabile se i suoi clienti utilizzavano il videoregistratore per fare copie pirata dei film.

Nel dettaglio, questa volta i giudici di Washington hanno invece bocciato una sentenza di una Corte d'appello che aveva ritenuto non processabili due società che si occupano di programmi "peer-to-peer", Grokster e StreamCast Networks. Ad avviso del massimo organo giudiziario americano, ci sarebbero elementi sufficienti per ritenere che chi produce software di questo genere promuove la violazione del copyright e ne deve quindi essere ritenuto responsabile. Il caso era seguito con attenzione non solo dall'industria discografica e da quella del software negli Usa, ma anche dall'Unione Europea, che attendeva la sentenza su Grokster per valutare interventi sul copyright in Europa.

Nel frattempo la Riaa, l'organizzazione dell'industria discografica, ha lodato la sentenza sostenendo che la Corte "ha aiutato a rafforzare il futuro digitale per le attività legittime online". Di diverso avviso invece un portavoce della Computer and Communications Industry association: "La sentenza della Corte suprema Usa non solo è molto pericolosa per la tecnologia e l'innovazione, ma potrebbe scoraggiare anche le aziende a sviluppare nuovi prodotti". Il braccio di ferro delle major contro la pirateria online continua.

Lo so, il servilismo della stampa nostrana non fa più notizia, però non per questo va accettato e tollerato credo...

drakend
Un ulteriore approfondimento (serio) di Slyck.com:

MGM vs. Grokster - An Outright Entertainment Industry Win?
June 28, 2005
Thomas Mennecke


If one were to read the MPAA or RIAA's press releases, which responded to yesterday's Supreme Court decision, a layperson would in all likelihood believe these trade organizations had achieved a glorious victory over P2P. Indeed, the entertainment industry's propaganda was strengthened by the media's interpretation of events.

Yet little, if anything, has changed over night. No P2P developer's website has changed, no P2P developer has discontinued their software. Some P2P related websites may have a press release regarding the court's decision, but otherwise it is business as usual.

And why not? As Michael Wiess, CEO of StreamCast Networks points out, the Supreme Court did not over turn the lower courts decision.

"Morpheus and Grokster did NOT LOSE today," Michael Wiess told Slyck.com. "The verdict did not get overturned. As a matter of fact 3 justices supported our position, 3 did not and the other 3 were neutral. It goes back to trial at the lower court for the facts to be determined—as opposed to the Summary Judgment in which case there was no opportunity to refute what was said."

However, the Supreme Court did remand the case back to the lower courts. In addition, the Supreme Court ruled those who distribute a device with the purpose of infringing on one's intellectual property rights are liable for the actions of a third party.

As the case stirs in the lowers courts, the MPAA and RIAA must still prove P2P developers are responsible for the actions of their users - a task that remains elusive.

The disclarity of the Supreme Court's ruling may not make this job much easier for the entertainment industry either.

To get a better understanding of what happened yesterday and what we can expect in the future, we spoke with Fred von Lohmann, EFF (Electronic Frontier Foundation) attorney who argued on behalf of Grokster and StreamCast.

What benefits, if any, are there in today's ruling for P2P developers?

The Court laid out a clear roadmap for how to avoid inducement liability. The message is simple: avoid anything that can be viewed as encouraging, promoting or inducing copyright infringement. Of course, the irony is that virtually every P2P company has already been taking that advice for years. All the allegations against StreamCast and Grokster that the Court focused on in the opinion were about activity that happened years ago, in the 2001 timeframe.

Should prospective P2P developers who are looking to get into the market be wary from today's ruling?

The disappointing thing is that the Court did not clarify any of the difficult legal questions surrounding contributory and vicarious liability. So P2P developers still don't know how far the Sony Betamax case extends, or whether they can be held liable for failing to include filtering or other design features to reduce infringing uses.

Did the RIAA and MPAA have a clear cut victory?

No. The Court rejected most of the more extreme positions that had been pushed by the entertainment industries. In fact, during the oral argument, the entertainment industry lawyer explicitly said that an inducement theory would not be adequate from their perspective.

What is the significance of the following:

"We hold that one who distributes a device with the object of promoting its use to infringe copyright, as shown by clear expression or other affirmative steps taken to foster infringement, is liable for the resulting acts of infringement by third parties."

What does this mean for Grokster and StreamCast? What can they expect in the lower courts?

This case now goes back to the trial court, which is put in the difficult position of ruling not only on this new inducement theory, but also the other contributory and vicarious liability theories that have always been in the case. The Supreme Court hasn't given the trial court much guidance about how to apply those two traditional theories, and the inducement discussion leaves lots of questions unanswered.

Is this the end or simply another chapter in what will be a lengthy legal battle?

Unfortunately, it is simply another chapter in the legal saga. The Supreme Court was asked to clarify the lines for technology developers. It chose instead to punt on most of the hard questions. So tech companies will be left guessing and litigating for some time to come.

Per chi avesse voglia di leggersela la sentenza completa della Corte Suprema è qua:
http://a257.g.akamaitech.net/7/257/...4pdf/04-480.pdf

ripe
Originally posted by drakend
Ho dato un'occhiata al listino dei giochi e mi è sembrato che ci fossero giochi piuttosto vecchi a prezzi piuttosto alti... magari ho guardato male, però ho cliccato su "elenca tutti i giochi" e non ne ho trovato nessuno appena uscito a prezzi interessanti.


Chiaramente più è nuovo e più lo paghi... ma di solito stanno a 29€ i nuovi, che sono sempre 30€ in meno dei 59 del negozio! ;)

Comunque non volevo fare pubblicità a questo servizio, volevo solo far vedere che esistono alternative a prezzi buoni e se prendono piede le offerte possono diventare ancora migliori! ;)

ninjanet84
vi posto un articolo scritto da un avvocato che ha iniziato una lunga discussione su un sito per disc-jpckey al quale sono iscritto

28/01/05
Una dovuta ed importante precisazione in materia della attuale legge 633/1941 e successive modifiche introdotte dalla legge 248/2000 riguardanti la tutela dei diritti d’autore, ed in particolar modo agli art. 171-ter ed 174-bis ultimamente spesso applicate dalle autorità giudiziarie per sanzionare penalmente ed amministrativamente illeciti riguardanti operanti nel settore dell’intrattenimento. Più comunemente conosciuti come “disk jockey”.

*Tale documento serve a chiarire una volta per tutte il perchè della puntuale e giustificata assoluzione degli imputati da parte dei giudici per i reati sopra descritti, con la conseguente restituzione del materiale sequestrato. In base all’art. 530 C.P.P. O meglio, la non citazione a giudizio da parte del PUBBLICO MINISTERO con ordinanza di archiviazione per il non sussistere fatti di rilevanza penale.

La formulazione attuale della legge sul diritto d’autore consente la copia privata di un’opera protetta a fronte del pagamento preventivo di un equo compenso calcolato in percentuale sul prezzo dei supporti di memorizzazione(cd, musicassette…ecc.).

La legge sul diritto d’autore non impone l’obbligo di possedere la copia-sorgente (anche perché, altrimenti, sarebbe automaticamente vietato usare il video-registratore), ma solo di realizzare in proprio la copia personale senza cederla a terzi. Se la norma fosse effettivamente interpretata in maniera così restrittiva come nel caso dei “dj” appunto, diventerebbero di colpo illecite condotte quotidiane che non lo sono, come l'utilizzo del videoregistratore o dei radioregistratori, innescando un sistema perverso che ravviserebbe illegalità in qualsiasi condotta di cittadini onesti.

Ne consegue che l’utente che si procura opere protette (anche) tramite un network Peer-to-Peer (file scaricati da internet) non commette illecito penale, avendo pagato a monte i diritti d’autore sul supporto di memorizzazione (cd, musicassette,hard disk …ecc) su cui andranno successivamente fissate tali opere. A differenza di chi mette a disposizione (cede a terzi) le opere senza averne diritto, che non può invocare alcuna giustificazione.

1 - Il regime giuridico della copia privata di materiale audiovisivo nella legge vigente.

L’art. 71-sexies della legge sul diritto d’autore stabilisce che:
“1. E' consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali, nel rispetto delle misure tecnologiche di cui all'articolo 102-quater”.

La legge, inoltre, prevede un equo compenso applicato anticipatamente sul supporto di memorizzazione (cd, musicassette….ecc) in modo che il titolare dei diritti venga retribuito anche per l’effettuazione della copia privata. Questo è stabilito all’art. 71-septies secondo cui:

“1. Gli autori ed i produttori di fonogrammi, nonché i produttori originari di opere audiovisive, gli artisti interpreti ed esecutori ed i produttori di videogrammi, e i loro aventi causa, hanno diritto ad un compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi di cui all'articolo 71-sexies. Detto compenso è costituito, per gli apparecchi esclusivamente destinati alla registrazione analogica o digitale di fonogrammi o videogrammi, da una quota del prezzo pagato dall'acquirente finale al rivenditore, che per gli apparecchi polifunzionali è calcolata sul prezzo di un apparecchio avente caratteristiche equivalenti a quelle della componente interna destinata alla registrazione, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, da un importo fisso per apparecchio. Per i supporti di registrazione audio e video, quali supporti analogici, supporti digitali, memorie fisse o trasferibili destinate alla registrazione di fonogrammi o videogrammi, il compenso è costituito da una somma commisurata alla capacità di registrazione resa dai medesimi supporti.”

2 Coerentemente, quindi, l’art. 171-ter (cui spetta l’individuazione delle condotte illecite) stabilisce che:
“E’ punito se il fatto è commesso per uso non personale, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta milioni di lire chiunque a fini di lucro:
a) abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un'opera dell'ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento;” Non possono pertanto esservi ricompresse le esecuzioni musical in pubblico con regolare permesso S.I.A.E. Anche perché esse non sono: duplicazioni, riproduzioni, trasmissioni, o diffusioni di opere, ma esecuzione di opere.

- La legittimità del Peer-to-Peer (file vari scaricati da internet)
Dal momento che le norme in questione dell’art. 171 ter fanno esclusivo riferimento all’effetto del comportamento (duplicazione non a scopo personale) e non alla tecnologia utilizzata se ne deduce che è consentita la copia privata comunque effettuata purché non effettuata da terzi (art.71 sexies c. II) e nel rispetto delle misure tecnologiche di protezione (art.102 quater).

Nel caso del Peer-to-Peer,(file scaricati da internet) dunque, vanno tenute ben distinte le posizioni di chi distribuisce l’opera protetta e di chi la scarica. Il primo – se non ha acquisito il relativo diritto - commette sicuramente un atto illecito. Ma il secondo non sta violando alcuna legge. L’utente che scarica l’opera, infatti, la memorizza su un supporto (cd, musicassette…ecc) per il quale ha già pagato a monte l’equo compenso per la duplicazione (art. 71-septies) e dunque ha il diritto di fruire dell’opera per uso personale.

Una posizione, questa, sostenuta anche dal Copyright Board del governo canadese in una decisione emanata lo scorso 13 dicembre 2003 nella quale si legge testualmente:
“In questo documento non è in discussione la responsabilità di chi fa upload, distribuisce o comunica musica attraverso questi sistemi. Allo stesso modo, non è in discussione la responsabilità di chi fornisce software, gestisce reti o connessioni internet. La distribuzione Peer-to-Peer sull’internet non è presa in considerazione in quanto tale dalla normativa. Su questo tema si applicano certamente le altre considerazioni in materia di copyright. In questa sede ci stiamo occupando esclusivamente delle copie finali. La normativa non si occupa della fonte del material copiato. Non è richiesto… che la copia-sorgente sia non illecita. Pertanto non è rilevante che la copia-sorgente sia un registrazione pre- detenuta, un CD regalato, o un file scaricato dalla rete.

3 – si conclude che:
L’art. 171-ter non può concretizzarsi nella mansione di un “disk jockey” che utilizza durante una serata danzante in pubblico supporti personali privi del contrassegno S.I.A.E. contenenti opere musicali da lui persona fisica “copiate” da altri supporti o file scaricati da internet (previa compilazione del programma musicale denominato “borderò” e regolare permesso S.I.A.E.)
In quanto:
- I supporti appartenenti al “dj” sono leciti, il bollino S.I.A.E. non e’ previsto per la copia personale, sia per quanto riguarda i brani copiati da supporti in possesso sia per quelli scaricati da internet, non vi e’ alcuna abusiva duplicazione. In quanto concessi e regolarizzati dagli articoli 71 sexies / 71 septies.
- L’esecuzione di tali supporti in pubblico e’ pienamente concessa in quanto “esecuzione” di opera e “non diffusione di opera” ed assolta regolarmente a priori dal “permesso S.I.A.E.” in possesso del locale, e dalla compilazione del programma musicale da parte del “dj” appositamente creato e dedicato per la ripartizione dei diritti d’autore dei brani eseguiti.(denominato: borderò).
- Le copie sono assolutamente per uso personale in quanto utilizzate dal dj personalmente con gli stessi diritti e limiti dell’opera originale.(infatti in assenza del “borderò” non sarebbe possibile utilizzare in pubblico nemmeno supporti originali contraddistinti dal bollino S.I.A.E.).
- Nel caso specifico il lucro non può pertanto essere annesso alla somma percepita dal “dj” per il suo operato, in quanto per legge lo sarebbe anche per quelle originali senza un regolare “permesso S.I.A.E.” ed la compilazione del programma musicale “borderò”. Questi ultimi due infatti autorizzano l’esecuzione in pubblico.

- Si noti inoltre che per assurdo nel caso specifico i “diritti d’autore” vengono corrisposti più volte:
- 1 - nell’acquisto del supporto su cui fissare le opere(cd, musicassette….ecc) vedi art.71-septies.
- 2 – nella loro esecuzione in pubblico abbinata ad un permesso S.I.A.E. ed alla compilazione del programma musicale (borderò) dedicato alla ripartizione dei diritti d’autore dei brani eseguiti.
- 3 – nel caso le copie siano derivate da supporti precedentemente acquistati, dalla somma corrisposta per l’acquisto di questi ultimi.

IL legislatore, infatti, con il citato decreto legislativo intendeva sanzionare diverse e più allarmanti forme di illiceità economica, generalmente riconducibili alla cosiddetta pirateria discografica,(duplicazione su larga scala, vendita abusiva.. ecc) che è cosa diversa dalla semplice trascrizione delle esecuzioni musicali da parte degli esercenti. Questi ultimi contribuiscono con il loro operato alla conoscenza da parte del pubblico di tali opere, pubblicizzandole ed invogliandone un eventuale acquisto, mettendo quindi gli autori in condizione di percepire un ulteriore guadagno oltre a quello già assicurato per l’esecuzione dell’opera da parte del “dj”medesimo.

IL “dj”nell’attuale panorama musicale è una tra le figure più importanti ed interpellate dagli addetti al settore. E cosa comune infatti che artisti – cantanti – autori, si rivolgano proprio a loro per arrangiamenti musicali, consigli, o semplicemente per pareri riguardanti l’apprezzamento più o meno da parte del pubblico di brani da loro prodotti.

L’utilizzo da parte del “dj” di supporti “masterizzati” personali, per le proprie esibizioni e quindi esecuzioni in pubblico accompagnato da regolare permesso S.I.A.E. e relativo programma musicale “borderò”compilato, non commette alcun illecito ne penale ne amministrativo. Purché tali copie non siano vendute, regalate, o in qualsivoglia modo cedute a terzi.


qui si parla nello specifico del dj, ma ovviamente può essere generalizzato il tutto!!!

korn
Originally posted by drakend
Guardate un po' che bell'articolo fazioso è apparso su tgcom.it

Lo so, il servilismo della stampa nostrana non fa più notizia, però non per questo va accettato e tollerato credo...


A me risulta che il tribunale si fosse espresso contro i metodi di presentazione del prodotto, piuttosto che contro il prodotto stesso, il che non mi sembra aderente a quanto riportato nell'articolo.

Le Ore meriterebbe la qualifica di "Informazione" molto più di quella spazzatura (e di tutte le altre, che bene o male si assomigliano).

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