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.dsy:it. ~ AlphaGamma's journal ~ Stefano Zollo |
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Zollo non riusciva a rassegnarsi. L'Italia non gli piaceva. Era un paese arretrato, incivile. Belle donne, certo, ma non avevano idea della vera femminilità. Sembravano contadine vestite a festa. Niente a che fare con le newyorkesi. Quelle si erano femmine di classe, se le ricordava bene: i night-club, i bordelli di lusso. A New York le cose si facevano con stile: fottere come far sparire qualcuno. A Napoli no: urla, strepiti, sceneggiate per un nonnulla. Non li sopportava. Si sentiva vittima di un copione in cui tutti avevano una parte e lui nemmeno una battuta. E però era costretto a muoversi sul gigantesco palcoscenico della città. Ogni giorno si sentiva sprofondare, invischiato in quel ritmo lento, contrario a ogni dinamismo. Stefano Zollo meritava qualcosa di meglio, ne era convinto. In fondo era sempre stato bravo nel suo campo. Pulito, ordinato. Mai commesso errori. Mai un appunto. Una volta un tale a cui aveva appena confezionato un paio di scarpe in calcestruzzo gli aveva chiesto di portare cinquecento dollari alla sua ragazza, perché non aveva potuto salutarla. E lui lo aveva fatto. Avrebbe potuto intascarseli, spenderli in un bel regalo per una delle amanti, invece no, era andato a quell'indirizzo e aveva consegnato i soldi alla donna. Aveva detto solo «Da parte di Sal. È dovuto partire in fretta per un lungo viaggio». Nient'altro. Impeccabile. Puro stile. Ci aveva sempre tenuto.
A Napoli la discrezione non era di casa. A Napoli si urlava. Schiamazzi e grida per qualsiasi cosa. Tutto quel litigare per le briciole: insopportabile.
Per questo da alcuni mesi aveva deciso di agire. Basta rimuginare soltanto, cambiare i piani ogni mese, ogni settimana. Questa volta l'idea era davvero buona. E come molte buone idee, richiedeva pazienza e perseveranza, ed era anche estremamente rischiosa. Ma a trentacinque anni suonati Zollo aveva capito di essere disposto a correre
Il rischio pur di non ammuffire su quel golfo pestilenziale, facendo l'autista a un vecchio gangster impenitente. Cosí aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto.
Da "54" di Wu Ming
Stefano Zollo è uno di quei personaggi che ti colpiscono. Crudele, calcolatore, freddissimo. Eppure in cerca di una sua propria aspirazione di vita, una forma di dignità che lo elevi dalla sua condizione. Mafioso perchè figlio di una cultura mafiosa, ma non ostaggio di quella cultura, ne cerca una emancipazione. Quel che mi colpisce, tuttavia, non cerca una emancipazione, una elevazione, che lo ponga in qualche modo al di sopra socialmente, ma piuttosto cerca una fuga, certo fatta da ponti d'oro, che sia sua personale e basta.
Steve Cemento, fisico da buttafuori, cervello e nervi d'acciaio, incontra Ettore Bergamini, stesso fisico e stesso cervello. Uno gangster e assistente del più grande boss dell'epoca, l'altro eroe della Resistenza. Entrambi invischiati in attività illegali, entrambi accomunati dall'odio per lo stato, entrambi accomunati dal bisogno di trarre un profitto personale da quest'odio, entrambi ostaggi dei propri sistemi, il primo della malavita organizzata, il secondo quello del PCI del "lottare dentro le istituzioni". Traditi nelle loro aspirazioni, tradiscono. Ma soprattutto, entrambi accomunati da questo sentirsi legati, in gabbia, chiusi in un copione nel quale il loro ruolo è del tutto marginale ed ininfluente. Two young angry men.
In questo senso sta l'assoluta genialità di questo accostamento tra i due personaggi. |
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mood:
steve cemento | now playing: Caparezza - Il secondo album è sempre il più difficile |
Commento di mayetta |
30-09-2004 17:01 |
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è bello il libro? me lo sono chiesta tante volte ma alla fine non l'ho mai letto |
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Commento di Ste Ramone |
30-09-2004 17:01 |
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:lode: wu ming |
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Commento di Morgana |
30-09-2004 17:01 |
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Commento di mayetta Ieri alle 19:33
» è bello il libro? me lo sono chiesta tante volte ma alla fine non l'ho mai letto
Il libro è splendido!! Esattamente come lo era Q. Leggilo, ne vale la pena :)
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Commento di AlphaGamma |
30-09-2004 17:01 |
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Ho fatto delle modifiche al blog |
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