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La meglio gioventù
08-09-2003 21:05
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Un film da vedere, al cinema in questo periodo e credo presto in videocassetta e DVD. Riporto lo stralcio di una recensione abbastanza interessante:



Con "La meglio gioventù" la cinematografia italiana, finalmente, può annoverare tra le sue opere un film di ampio respiro, capace di leggere la storia senza pregiudizi o isterismi da tifoso, capace di fornire l'affresco di un'epoca storica che abbraccia gli ultimi quarant'anni delle tormentate vicende italiane. Ma l'opera (...) non è una fredda disamina dei fatti che vanno dall'alluvione di Firenze del 1966 fino alle vicende di tangentopoli. Il regista milanese, ci racconta della contestazione giovanile del '68, della nascita del terrorismo e del suo svilupparsi come un bubbone maligno, della crisi della Fiat all'inizio degli anni '80, di Tangentopoli, della protesta fiscale di un Bossi prima maniera, della strage del giudice Falcone e della sua scorta. E lo fa con la passione e il sentimento dei personaggi che costellano il film, i quali vivono queste vicende ora da protagonisti ora da inerti osservatori, avendo a che fare con i piccoli e grandi problemi quotidiani. Personaggi che attraversano la storia con il coraggio di chi vuol tentare di cambiare qualcosa, il coraggio di lasciare anche solo un'ombra che possa contribuire a modificare il presente per migliorare il futuro, o vi rimangono ai margini perché troppo impegnati a trovare in sé stessi un senso alla vita che stanno vivendo.
Tutto ciò è reso meravigliosamente ne "La meglio gioventù". Perché questo è un film meraviglioso. Meraviglioso e commovente grazie ad una fotografia calda e palpitante che partecipa delle emozioni dei personaggi; coinvolgente grazie a dei dialoghi che colpiscono per l'originalità e la profondità, sempre appropriati alle vicende che si raccontano, mai sopra le righe, appassionanti e significativi nei frequenti duetti tra i bravissimi attori, amari e disincantati quando il copione si concede momenti didascalici dedicati alla futura memoria dello spettatore; trascinante per merito degli attori che a poco a poco che il film incede, raggiungono ottimi livelli nell'arte della recitazione. (..)
Meritovele di affrontare tematiche che hanno attraversato e modificato, anche con brucianti lacerazioni, il costume italiano - questioni come l'apertura dei manicomi (Nicola, interpretato da Lo Cascio è un discepolo di Franco Basaglia) o la piaga dell'inquinamento industriale o l'accettazione dell'omosessualità come diversità e non come malattia.
Il film è anche un omaggio a maestri italiani del cinema, spesso citati più o meno direttamente: il Pasolini poeta ("La meglio gioventù" è il titolo di una raccolta di liriche del poeta friulano) ma anche il Pasolini cineasta, Rossellini, Scola e soprattutto Visconti a cui il film sembra quasi ispirarsi. Il Visconti di "Rocco e i suoi fratelli" ma soprattutto il Visconti de "Il Gattopardo". Il metodo di analisi è lo stesso, ed eguali sono le conclusioni alle quali sembra giungere. Sono quelle enunciate da uno dei primi inquisiti per le tangenti milanesi, il quale, durante lo svolgimento di una perizia psichiatrica, sembra parafrasare Tommasi da Lampedusa affermando che niente è cambiato e che, chi fino ad allora ha prosperato, brigando ed imbrogliando, continuerà, tranquillamente, a prosperare.
(...)


Certo sono 6 ore di film, da vedere con qualche precauzione:
- ci sono alcune forzature, ovviamente e' una storia di cinema, che per quanto verosimile e' finzione, e quindi per qualche strettoia i personaggi ci devono pur entrare;
- le recitazione e' eccellente, in particolare i personaggi di Nicola e Giulia, che a mio avviso sono gli assoluti protagonisti del film;
- non e' un film con un taglio per intenderci tipo "Novecento" di Bertolucci, e per inciso gli resta inferiore almeno per le emozioni che riesce a suscitare. Ma del resto "Novecento" e' un film paragonabile con pochi altri... ;)
- sono fantastiche gli occhi, le espressioni e la recitazione di Jasmine Trinca, la ragazza della foto...
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