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"In questo film non ci saranno storie di imprese leggendarie di uomini straordinari".
In questo il prologo e la sintesi di questo straordinario film, prodotto tra gli altri da Robert Redford e Gianni Minà.
Due ragazzi, Fuser, aspirante medico, ed Alberto, biochimico, all'inizio del 1952, decidono di partire da Buenos Aires per fare un lungo viaggio nell'America Latina, per arrivare fino in Venezuela, a bordo della Poderosa, la loro motocicletta.
Lasciando perdere la storia della motocicletta, che li abbandonerà ben presto, i due tra storie di donne, di fughe precipitose, di cadute in motocicletta, senza un quattrino a raccontare palle per avere vitto ed alloggio, passano dall'Argentina verso il Cile, e poi di li in Perù, dove incontrano la povertà dei minatori cileni, e la solitudine profonda dei contadini indios, per finire in un ospedale dove curano i lebbrosi, i due crescono, cominciano a conoscere se stessi e l'America Latina, ed uno dei due deciderà di dedicare la propria vita per cambiare le cose, mentre l'altro diventerà ricercatore.
Una storia minimale, non c'è mai una sola forzatura, anche se Fuser diventerà il "Che", il mito planetario per le masse di tutto il mondo. Ma nel film il "mito planetario" è il donnaiolo che scappa da una locanda inseguito dal marito mentre voleva portarsi a letto la moglie, il ragazzino a cui il suo papa' dice "Ernesto non puoi andare in giro per l'America, devi finire l'università", o l'incapace che fa una figuraccia dietro l'altra quando cerca di ballare, o il tenerone di fronte alla sua fidanzata, la Cicina. Mentre il suo amico Granado, sempre ottimista, donnaiolo, casinista, è l'ideale compagno di sempre per un viaggio del genere.
Ma aldilà del difficile compito di costruire senza mitizzare la figura del Che, il film riesce ad essere un "road movie" che non ti annoia mai, che sa mescolare tristezza ed ironia, e che sa soprattutto unire storie individuali che i due protagonisti incontrano, con quelle delle storie di interi popoli... con una fotografia (splendido il passaggio dall'Argentina al Cile sul lago con le montagne che incombono sulla testa dei due protagonisti) che è eccezionale, pur senza avere le risorse di Hollywood.
Insomma, ho apprezzato molto questo film. |
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Commento di Serpico |
07-06-2004 21:45 |
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hai letto "latinoamericana"? è bellissimo (è la storia del viaggio del Che di cui parla il film) e dopo averlo letto penso che vedrò qs film ancora più volentieri! |
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