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.dsy:it. .dsy:it. ~ luckyz's journal ~ Jacques il fatalista
 
Jacques il fatalista
11-01-2004 20:28
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Ieri sera sono andato con la mia ragazza al teatro Carcano a vedere “Jacques il fatalista”, uno spettacolo di Paolo Poli.

La sala teatrale alla nostra entrata si è presentata, come da copione, farcita di una platea standard da teatro: vecchie signore ingioiellate, persone di mezza età impellicciate e praticamente nessun giovane, tranne un paio di bambini che alcuni genitori incoscienti si impuntano a voler portare a teatro ad un’età da videocassetta della disney.

Potevo, con queste premesse, aspettarmi uno spettacolo da sbadiglio, ma non è stato così. Al contrario, Paolo Poli, che avevo già visto un paio di anni fa all’opera, si è confermato commediante spregiudicato nella rilettura che ha dato all’opera.
Il suo cast ha interpretato con incredibile maestria una commedia ricca di volgarità e provocazioni, con uno stile degno del più provocante Plauto.

“L’amicizia è come il diluvio universale: tutti ne parlano ma nessuno l’ha mai vista.”
Questa è il sottotitolo che darei allo spettacolo, se dovessi scriverne una recensione.

Certamente questa sarebbe una scelta redazionale, infatti, le altre battute sono da censura e non si addicono propriamente a quella idea di noia e rigore che tutti possono associare al concetto di teatro, se non hanno mai visto uno spettacolo proposto dall’eclettico regista.

Sesso e religione sono indubbiamente il chiodo fisso di Poli e molte battute dissacranti sull’uno e sull’altra si susseguono senza soluzione di continuità, fino allo stravolgimento completo dell’opera originale.
Battute tipo, “Se Cristo fosse stato impalato, chissà dove avrebbero le stigmate i santi?” e affermazioni come “Dio ha fatto tante storie per tre chiodi, pensare che i fachiri si sdraiano su un tappeto pieno!”, vengono contrapposte nello spettacolo a simbologie di guaine che sono nate con la natura di ospitare tanti coltelli e coltelli di entrare in quante più guaine possibili, fino ad arrivare a dichiarazioni abbastanza sfrontate sulla familiarità che le giovani ragazze hanno con la sodomia ed alle vecchie signore che quando c’è da infilarlo, oramai sono ben esperte.

Le battute più forti sono state cantate o recitate con una tale velocità da lasciarmi un po’ spaesato, senza la possibilità vera di focalizzare ciò che gli attori affermassero né di valutare l’intelligenza di certe scelte.
Spesso mi è anche venuto il dubbio che tutto lo spettacolo fosse in realtà abbastanza vuoto di idee e farcito solo di canzoncine, balletti, allusioni sessuali e battute imbarazzanti.
Ma non ho avuto il tempo di pensarci, perché Poli stava già dicendo la battuta successiva in un crescendo di ritmi e canzoni, di battute e balli fino ad un finale dove fra un ode al pitale e una descrizione di tradimento in un tradimento, Poli sembra dichiarare al pubblico la sua morale:
Dalle donne è possibile sentire la verità, basta sapere quale bocca ascoltare, infatti, queste hanno una bocca orizzontale che dice solo bugie ed ad una verticale che è invece incredibilmente sincera.

Grazie al cielo, il rapporto con la mia ragazza è così stabile che non ho provato vergogna, ma mi rimane il dubbio, le mie risate erano di divertimento o di imbarazzo?
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Commento di holylaw
11-01-2004 20:28
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ma imbarazzo per chi?? o per cosa??

Commento di luckyz
11-01-2004 20:28
»
Commento di holylaw Oggi alle 00:13 » ma imbarazzo per chi?? o per cosa?? Per delle battute decontestualizzate dal luogo in cui venivano pronunciate e per l'estraneità delle persone che mi erano sedute intorno

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