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Non essere colui che promette di vagare nell'oscurità
se non hai mai visto la notte.
moyo yoyo yomo
Domani si ricomincia, anzi si comincia, dato che in realta' non ho mai cominciato, per cui non vedo perche' dovrei cominciare domani. ma chi ben comincia e' a meta' dell'opera, e se il buon giorno si vede dal mattino domani dovro' alzarmi molto presto.
Dovrei andare a letto, a riposare i muscoli e la mente, per cercare di riprendere energie che in realta' forse non ho mai perso, e che forse mai avro', ma preferisco stare qui, immobile, trattenendo a stento lacrime, sudore e sangue. tra 7 ore mi dovrei svegliare, ma non mi importa. sono ben poche le cose che mi importano. a volta ho importato dei cd da hong kong ma non credo contino. almeno fino a 10.
venerdi' sono andato alla cattolica per una laurea di un amico, c'era molta patata. (tra le patate mi e' sembrato anche di vedere un tizio che assomigliava tantissimo all'avatar di lazerphea). inutile dire che le amiche del suddetto amico erano l'uniche cozze iscritte alla cattolica da 50 anni. inutile dire che l'ho detto al mio amico. inutile dire che lui mi ha risposto che una delle "cozze" era la sua ragazza. bello bello bello bello bello bello bello. si vive anche per questo. altrimenti per cosa?
nessuna ragione per vivere, una ragione per morire, dice una canzone ormai immortale e scritta con caratteri di fuoco nel Libro della Musica post-A-ha, l'importante e' trovarla e riconoscerla.
mi sta sudando il ginocchio, o meglio il dietro del ginocchio, non so come si chiami esattamente, forse deltoide, magari alcaloide, sicuramente clitoride, a tratti ameboide.
Domenica scorso invece sono andato a vendemmiare. e' stata una buona vendemmia. 15 quintali, meno dell'anno scorso, piu' di 2 anni fa. quando lo dico a qualcuno, tutti si sentono in obbligo se ho pigiato l'uva con i piedi. la risposta e' ovviamente NO. non so se ve ne siete accorti ma abbiamo 10.000 anni di evoluzione alle spalle. alla fine e' stato simpatico, tranne il fatto che spesso i grappoli piu' succulenti erano in basso e ti dovevi piegare per prenderlo, alla tua altezza c'erano solo 4-3 acini. la vendemmia come metafora della vita: devi piegarti a 90 se vuoi ottenere davvero qualcosa. la maggior parte della gente pensa che vendemmiare sia facile, che i grappoli siano li' pronti ad offrirsi alle tue forbici e ai tuoi maceti. ma non e' cosi': si ingarbugliano, si legano, si mischiano, si contorcono, si attorcigliano, si incatenano, si vincolano con tutto quello hanno di fianco: foglie, rami, piccioli, fili di ferro, altri grappoli. a volte e' difficile capire dove colpire esattamente, dove effetivamente il grappolo nasca, a volte sei costretto a tagliare ramoscelli interi, se vuoi prendere quel grappolo color rubino. la vendemmia come metafora della vita: a volte per prendere 10, e' necessario prendere 100. (non e' una gran metafora, ma sono stanco). e quando pensi di aver finito, ecco che spunta l'ultimo grappolo che si era nascosto dietro la foglia. e dopo aver raccolto anche quel grappolo impertinente, ti accorgi che ti manca ancora un altro filare. la vendemmia come metafora di vita: quando pensi di aver finito, in realta' hai appena iniziato.
e cmq, no!, non ho pigiato l'uva coi piedi.
ho scoperto che i Mastodon faranno da spalla ai Tool a Torino.
ottimo. |
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Commento di LazerPhEa |
01-10-2006 23:17 |
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Infatti c'ero anche io venerdì in Cattolica, ad una laurea di un'amica! :) |
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