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A bottega dal maestro
Andrea Attendolo da cinque anni frequentava la bottega del maestro
Leonardo, passando da giovane apprendista a discepolo prediletto.
Era bello come gli angeli, con gli occhi verdi e i capelli biondi
riccissimi, e se ne stava sovente in un angolo a leggere i libri di
filosofia del maestro, rispettato, ma mai pienamente compreso dagli
altri apprendisti.
Andrea Attendolo dipingeva per mesi i particolari, anzi i suoi quadri
erano particolari ingranditi e dettagliati quanto neppure la natura
aveva pensato mai di farne. I suoi quadri erano cieli, con infinite
sfumature d’azzurro e nuvole come mille pensieri inquieti contro il
sole della ragione , i suoi quadri erano labbra e mani di madonne che
presentivano tutto sulla loro creatura e del loro destino.
Il maestro lo amava, e ripeteva che neppure Dio aveva saputo fare
così belle le cose del mondo. Ma Andrea perse progressivamente
interesse verso i mille interessi del maestro.
L’idraulica, che all’inizio lo appassionava, e l'ingegneria militare e
aeronautica, dei quali pure si era in passato dimostrato provetto,
non lo attraevano più per nulla.
Egli meditava tutto il giorno sull’Idea, e cercava a tutte le ore il modo
di sfiorarla .Perse progressivamente interesse verso il cibo, e smise
di dipingere: troppo imperfette erano le sue creazioni. Il maestro, nel
cercare di costringerlo a mangiare qualcosa, litigò con lui
violamente. Pensando che una partenza improvvisa avrebbe
riportato il discepolo alla ragione, partì per la Francia. Ma Andrea era
sempre più bianco ed esangue. Neanche si lavava, o cambiava più la
sua veste un tempo bianca come le ali degli angeli. A volte guardava dritta la corona del sole per interi minuti.
Una notte accese un grande falo con tutti i suoi quadri, e dipinse la
fiamma che li avvolgeva, con occhi grandi e meravigliati. Infine,
quando la fiamma stava per estinguersi, gettò dentro anche
quest’ultimo dipinto. Gli altri allievi, stavolta seriamente preoccupati,
mandarono subito ad avvertire Leonardo Da Vinci, riferendogli di
come la situazione ormai fosse fuori controllo.
Ma Leonardo Da Vinci non fece in tempo a tornare: Andrea Attendolo
intanto morì di consunzione fisica, nella ricerca disperata di qualcosa
di più grande.
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Commento di nim (non registrato) |
09-08-2006 20:09 |
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sei bravissimo mi piace molto leggere i tuoi racconti |
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