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Dida
30-01-2006 23:31
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Da IL FOGLIO

"E’ difficile fare il portiere. E’ peggio del centravanti, peggio della mezzapunta,del regista, del mediano, dello stopper,del terzino, dell’ala. Quelli si confondono tra gli altri: quando giochi in mezzo ti puoi isolare, ti puoi nascondere, ti puoi riposare. Prendi un cinque in pagella e speri che la prossima volta vada meglio, che le gambe reggano e la testa funzioni. Segni o fai segnare e torni un campione. Senti il boato, i cori, la passione. Senti il tuo nome che scende ritmato dalle tribune. In porta è diverso.

Non è solo la consapevolezza di essere l’unico che non può sbagliare, perché se succede è finita. Questo fa parte del gioco, lo sai e ti sei anche stancato di sentirlo. In porta è diverso perché sei solo e non ti puoi nascondere, perché ci sono i tempi morti e devi combattere con i nervi: devi evitare che la mente vada da un’altra parte, che ti spinga a guardare le tribune, che ti faccia pensare a domani. E’ un attimo. Non segui il gioco e perdi la concentrazione. Sei fottuto.

In campo questo non succede: la palla sta lì, la segui e le sei quasi sempre vicino, cerchi di capire se e come arriverà a te, se e quando andartela a cercare. Il pallone è una freccia, il portiere è colui che può impedire che colpisca il bersaglio, ma anche l’unico che rischia di non farlo per un caso. Lui sta fermo, mentre tutti gli altri corrono. Prende acqua da impalato quando piove, non può combattere il freddo e soffre più degli altri se fa caldo. Il portiere è diverso per istituzione: in uno sport dove l’obiettivo è fare gol, lui deve evitarlo.

E’ un estraneo. E’ un nemico. Lo capiscono solo i difensori e non tutti. Significa che il 60 per cento dei compagni non c’arriva: non può comprendere uno che ha scelto di giocare a calcio, ma s’è messo in porta. Non può capire perché ha voluto essere un solista in un gruppo e perché vuole un territorio definito, un’area dentro la quale muoversi, quando tutti gli altri possono essere liberi di andare dove vogliono. Il portiere indossa un’altra maglia, differente da quella dei compagni, è statico mentre gli altri sono dinamici, quando gioca bene vuol dire che la squadra gioca male, perché troppa gente arriva dalle sue parti. E se anche gioca bene, ma prende gol per colpe non sue, nessuno ricorda la sua partita. Fare il portiere è una specie di missione."
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Commento di REQUIEM
30-01-2006 23:31
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Ma tutta questa sfilza di parole inutili per ammettere che ultimamente sta facendo cagare? Dida... Non sei l'unico portiere del mondo, sveglia..

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