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Tutto parla d'Iran
09-12-2005 10:32
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Ieri sera su RaiUno trasmettono la fiction dedicata alla storia romantica e triste della regina Soraya (interpretata da un'improbabile Anna Valle), cacciata dal marito, lo shah d'Iran Reza Pahlavi, per non avergli dato un erede. Pianti e lustrini nel mio zapping quotidiano.

Poco più tardi stabilizzo il telecomando su "Correva l'anno", rubrica storica su RaiTre, asciutta ma ben curata.
L'argomento: l'ascesa di Khomeini e le recrudescenze di questi ultimi giorni.

Stamattina apro il dsy e il post in cima alla lista è quello di fdecollibus sulla città di Bam.

Siccome sono scettica sulle coincidenze, e a queste preferisco di gran lunga le connessioni, mi vien da pensare che l'Iran sia il nuovo grande tema. Insomma, non un pensiero molto originale. :sbonk:

Quello che mi ha sconvolto è stata l'intervista a Bani Sadr, ex presidente Iraniano. Partiva da posizioni marxiste leniniste. E per sostenere il proprio antiamericanismo ha appoggiato Khomeini: l'ha sostenuto, ha creduto in lui, l'ha amato. Dal suo ateismo comunista è passato alla fede, pur di portare la rivoluzione in Iran. E la rivoluzione, la totale partecipazione del popolo unito, in Iran a cosa ha portato? Alla dittatura assoluta e spietata dell'ayatollah.

Quindi viva la libertà di tutti i popoli! viva il potere dell'autodeterminazione! viva la Democrazia!!

Ma massima all'erta a non sostenere fondamentalismi in nome di questi nobili ideali.

Le conseguenze sono tutte nelle immagini dei rivoluzioniari del 1978, vestiti come i nostri papà, coi colli a punta, i pantaloni a zampa e i basettoni, e gli stessi rivoluzionari all'alba della guerra Iran-Iraq (qualche veterano come me ancora la ricorda nei tiggì della sua prima giovinezza), con kaftani e turbanti, barbe lunghe e chador.

Questa contrapposizione antica e nuova tra Islam e Occidente cristiano nasce lì, su quei basettoni che diventano barbe, e nasce da un antiamericanismo puramente ideologico che viene fomentato sotto l'egida religiosa - per meri scopi politici -dall'ideologia figlia di quella Russia al di là della cortina di ferro.

E tutto questo nobile idealismo, del povero "operaio" vittima dello sfruttamento classista dello shah, che cosa ne ha fatto? Schiavi e martiri, per un altro "nobile" ideale. Che dopo le ultime elezioni e le prese di posizione dell'ultimo presidente, fa un po' tremare.

Attenzione...


(un po' di storia )
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Commento di fdecollibus
09-12-2005 10:32
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L'Iran è un grande, grandissimo paese. Non è un paese arabo nonostante quello che pensa la gente, e vive di un contrasto tremendo tra la vitalità e vivacità della gente e l'intransigenza dei vari pasdaran al potere. Oltre a Persepolis, ho letto un librettino, Mosafer Hastam, che parla di ragazzi italiani in visita in Iran, e di un popolo meraviglioso e vitale. Baci a ragazze, feste rock, hashish, ospitalità gentilezza, educazione. Ho la fortuna di avere un amico con parenti iraniani che mi ha parlato di una situazione in cui tu puoi fare virtualmente qualsiasi cosa meno criticare il regime o rivendicare la libertà. Per quanto riguarda il mio post volevo semplicemente scrivere un racconto che avesse qualche ambientazione medio-orientale antica. La città di Bam già presente nell'immaginario colletivo per il recente terromoto andava benissimo per ricreare un atmosfera orientale e remota. Spero ti sia piaciuto il racconto, e spero di non annoiare eccessivamente con questa mia ultima fiammata creativa.

Commento di Wildt
09-12-2005 10:32
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Anche in Unione Sovietica o in Cina potevi/puoi "fare virtualmente qualsiasi cosa meno criticare il regime o rivendicare la libertà" (se potevi/puoi permettertelo dal punto di vista economico...)... :roll:

Commento di Jorda
09-12-2005 10:32
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Fra: è comunque un paese islamico, almeno da Khomeini in poi... Non so bene come si siano sistemate le cose dopo di lui, ma con lui potevi fare virtualmente tutto tranne anche tagliarti la barba, toglierti il chador etc. L'attuale presidente ha ordinato la chiusura di tutti i fastfood di stampo occidentale. Avevo letto tempo fa che i ragazzi per frequentarsi (anche solo andare in giro mano nella mano) dovevano sposarsi, quindi contraevano matrimoni brevi e quasi "finti" per poter uscire insieme. Nulla volendo togliere alla cultura dell'antica Persia (così come dell'antica Cina o dell'antica Russia), mi sa che stavolta (e solo stavolta) mi trovo d'accordo con Wildt (non ti montare la testa) :asd:

Commento di fdecollibus
09-12-2005 10:32
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Per aiutare l'Iran, che è il paese con la percentuale di giovani più alta del mondo, non dovremmo relegarlo nell'asse del male. Dovremmo bombardarlo di programmi di collaborazione e scambio, dovremmo far affluire i suoi giovani più validi nelle nostre università, aprire canali culturali, far tradurre in Farsi i nostri romanzi e i nostri film. Non regaliamo anche l'Iran ai fanatici. Non apriamo guerre di religione, aiutiamo il paese reale a liberarsi da questa morsa assurda in modo pacifico.

Commento di Jorda
09-12-2005 10:32
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Io non sto dicendo di gridare al lupo, e prima che il lupo arrivi davvero trasformarlo in un Iraq bis. Bush non ha il cervello per capire òe sottigliezze, noi per fortuna ancora sì. Ma i fatti recenti di cronaca parlano di un paese che democraticamente si è scelto rappresentanti che la nostra cultura non la vogliono, che i nostri film in Farsi non li vogliono. Per lo meno, questa è l'epidermide. Ma sono d'accordo sul non costruire mostri quando ci sono solo ombre. Anzi stamattina mi sono svegliata con l'idea di creare un polo d'informazione che tralasci la notizia e racconti solo i luoghi, le persone, le pulsioni. Una rete televisiva sarebbe l'ideale. Ma magari si potrebbe cominciare con un giornale.

Commento di fdecollibus
09-12-2005 10:32
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Facciamo una web tv?

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