.dsy:it. ~ JaM's journal ~ Lo Scrobbit |
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Cribbio era uno di quei cosi... tipo un omino; ma di meno. Però in proporzione per certe cose anche di più. Bassotto; tracagnotto... non è mica facile da spiegare. Se ne aveste almeno mai visto uno... ecco, tipo gnomi; ma più alti e con espressioni del viso molto meno stupide. Possibile che non abbiate mai sentito parlare degli scrobbit? Magari anche col nome che gli danno gli orchi: le mezzeseghe dai piedi pelosi.
Solo vagamente? Beh meglio che niente. Ricominciamo. Cribbio era uno scrobbit, ed in quanto tale, viveva nella sua casetta mangiando bevendo e grattandosi la pancia. Oltre a queste virtuose attività, il signor Jogging (poiché questo era il suo cognome) era un tabagista acrobatico, e la sua specialità era quella di stravaccarsi, davanti al camino o sulla soglia di casa a seconda della stagione, e fumare la pipa per sbuffare nuvolette di fumo con le forme di animali o scrobbittesse nude con grossi seni ed in pose provocanti.
Insomma, Cribbio, come tutti quelli della sua razza, non aveva certo una vita movimentata. Finché un giorno, non gli piovve in casa quel simpaticone di Gandalfano, che tutti rispettosamente chiamavano Don Gandalfano. Don Gandalfano era una specie di stregone (o presunto tale, come dicevano le malelingue) che aveva la straordinaria capacità di coinvolgere le persone nelle più disparate e strampalate avventure. Egli veniva dalla parte più meridionale delle antiche terre: l'isola di Zagara. Era un uomo alto, con il fisico asciutto e la carnagione olivastra tipica degli abitanti di quei luoghi che hanno sempre goduto di un occhio di riguardo da parte del sole. Le sue sopracciglia erano bianche e folte. La barba canuta gli arrivava fin sotto la cintura nera che rappresentava il grado di maestria che aveva raggiunto nell'arte della stregoneria.
Calzava sandali di cuoio e vestiva con una semplicissima tunica bianca sotto la quale si mormorava che non portasse mutande. Il suo copricapo contrastava un po' con la morigeratezza del resto dell'abbigliamento; era infatti un vezzoso cono appuntito di colore azzurro cielo con ricamate tante piccole stelline dorate. A chi osava canzonarlo per quel cappuccio, Don Gandalfano rispondeva che ci si era affezionato perché lo aveva ricevuto in dono in gioventù da un suo amico della Vallona; un certo Don Merlino, che pare godesse di molta stima nell'ambiente dei maghi. I pochi che continuavano a trovare ridicolo il cappello venivano trasformati in rospi o salamandre.
"Lo scrobbit " Joey Luke Bandini, Edizioni Clandestine 2004 |
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Commento di Alf |
10-11-2005 16:59 |
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