.dsy:it. ~ Jorda's journal ~ Discesa agli Inferi |
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Sarà che è agosto e tutto sembra un po' sospeso. Quasi catapultato in una dimensione spazio-temporale rallentata, e per certi aspetti parallela.
Oggi ho avuta chiara la visione delle cose.
La sempiterna dialettica tra la Luce e l'Ombra non si estingue negli spazi siderali o nei cieli delle stelle fisse. E neppure nelle grandi questioni degli uomini in guerra, né negli epocali scontri fra civiltà. E nemmeno sugli schermi dei multisala di provincia.
No. Essa è ovunque e i suoi segni sono dispersi nei più remoti anfratti ai quattro angoli della Terra.
Stamattina l'ho visto. L'ho guardato tutti i giorni, da tanto tempo. Eppure non l'avevo mai visto come stamattina.
L'ingresso degli Inferi.
In molti l'hanno cercato e non l'hanno trovato perché setacciavano il celato, e invece esso è Evidenza.
E' una soglia, quindi un passaggio.
Dal bianco, dalla luce calda e rassicurante, dalle superfici lucide, curate, pulite... si scende. E si varca il confine del Bene e del Male. L'aria è più pastosa, i suoni più cupi. Nero, nero ovunque, un nero avito, che risucchia luce, che è superficie e cavità assieme e non se ne distinguono i contorni. Sulle pareti colate di liquidi impuri, che s'inseguono e luridamente copulano e poi si pietrificano.
Al Giallo della luce, della solarità, dellla gioia si contrappone il Verde, palese simbologia ctonia. In altri casi il Rosso, il sangue, il Krampus, la fiamma eterna della dannazione.
L'ho visto, oggi, così chiaramente, l'ingresso dell'Ade. In Stazione Centrale.
Poi uscimmo dopo Udine a riveder le stelle. |
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