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.dsy:it. ~ fdecollibus's journal ~ I valori |
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Mi piacciono i valori. Ognuno ha i propri, li custodisce gelosamente, lotta per essi. Molti si farebbero ammazzare per i propri valori.
Sono come gli dei Penati per i Romani, imagines da venerare nel cuore della propria abitazione, nella sacralità del proprio raccoglimento.
I valori sono una bella cosa.
Ma non mi piace quando qualcuno vuole importi i suoi. Non mi piace quando si ciancia di deriva dei valori, additando le etiche forti come unica scialuppa di salvataggio. Sembra che ,sballottati tra le onde della globalizzazione, del terrorismo internazionale, premuti da un immigrazione esponenziale, dobbiamo per forza legarci al primo scoglio affiorante, cioè la croce. Diciamo la verità: i papaboys, bob dylan al concerto dal papa sono solo comunicazione mediatica, apparenza. La chiesa non si rinnova veramente dal concilio vaticano II, da papa Giovanni XXIII. Per la chiesa, una coppia divorziata o risposata è scomunicata a tutt'oggi: chiedete bene a qualsiasi prete se è così o no. ( o se credete che esageri con questo discorso, sentite cosa afferma il futuro candidato premier del centrodestra :
http://www.repubblica.it/2005/f/sez...asiniparla.html)
Questa è solidità? A me pare più calcificazione.
No, non mi piace che lo stato diventi sempre più moralizzato, etico, dotato di senso civilizzatore.
Lo stato non è vivo, noi lo muoviamo. O meglio, lo stato è il semaforo che evita ad ogni incrocio di persone diverse incidenti mortali. Non mi piace che qualche automobilista scenda e manometta il semaforo per far indicare solo il proprio verso di marcia.
Potremmo vivere nell'illegalità, provare a infilarci nella corrente, strombazzare, passare inosservati. Ma non mi piace l'illegalità.
Mi piacciono i valori, rispetto i valori, sono quello che ci rende forti e umani. Ma amo solo i valori della gente, non quelli dello stato. Lo stato non è vivo, non ama, non sente, non parla: chi vuole illuderci che lo faccia è perchè sta muovendo lo stato stesso.
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Commento di jdhoring |
16-06-2005 09:44 |
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Lo stato non è vivo, noi lo muoviamo. O meglio, lo stato è il semaforo che evita ad ogni incrocio di persone diverse incidenti mortali. Non mi piace che qualche automobilista scenda e manometta il semaforo per far indicare solo il proprio verso di marcia.
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Bella metafora.
Io l'ho sempre chiamata "il lato oscuro..." |
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Commento di Juventina |
16-06-2005 09:44 |
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ma chi "programma" quel semaforo?
come conciliare i valori di persone divere..di culture diverse? |
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Commento di fdecollibus |
16-06-2005 09:44 |
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Con il dialogo? Con la libertà? Forse. Sicuramente non imponendo i propri "valori" del tipo Dio famiglia matrimonio. |
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