Homepage  Il progetto dsy.it è l'unofficial support site i corsi di laurea del Dipartimento di Scienze dell'Informazione e del Dipartimento di Informatica e Comunicazione della Statale di Milano. E' un servizio degli studenti per gli studenti, curato in modo no-profit da un gruppo di essi. I nostri servizi comprendono aree di discussione per ogni Corso di Laurea, un'area download per lo scambio file, una raccolta di link e un motore di ricerca, la chat, il supporto agli studenti lavoratori, il forum hosting per Professori e studenti, i blog, e molto altro...
In questa sezione è indicizzato in textonly il contenuto dei nostri blogs


Guarda la pagina live qui


.dsy:it. .dsy:it. ~ Jorda's journal ~ Amo la differenza
 
Amo la differenza
19-05-2005 18:05
»
"Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che "vivere vuol dire essere partigiani". Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti."

Tratto da un articolo di Alphagamma, Autore.


Amo la differenza. Credo come Cartesio (che però per altri aspetti mi sta un po' sulle balle) che vivere voglia dire pensare. Possono esistere infiniti mondi, sono tutti possibili, sono tutti valevoli, per lo meno, finché non vogliono distruggere altri mondi. Quando mi dicono che "se non sono così allora non posso esistere" vedo un'infinita piccolezza, ma non nel senso di una piccolezza che ha in sè l'infinito, perché questa sarebbe individualità. E mi sembra un abuso di sillogismo, sport che è sempre più utilizzato per abbindolare anche i sapienti, perché - Piattelli Palmarini insegna - questi meccanismi della mente sono insidiosi per forza e per tutti. Poi uno legge l'Autore e pensa: "oddio, se non sono partigiano non posso esistere!" e o si uccide o si fa partigiano, che - per quanto uno la possa vedere oggettivamente nel senso di "schierarsi da una parte" - culturalmente, via... lo capiamo tutti...

Penso che debbano esistere i soli uomini, perché non mi fido delle aggregazioni dove tutti possono mascherarsi e nascondersi dietro una bandiera. E credo che le scelte debbano essere dettate dalla personale Weltanschauung e - soprattutto - dal buonsenso. Altrimenti l'individuo muore e nasce la pecora.
Schierarsi dietro la barricata e muoversi con il favore del gruppo è incapacità di scelta individuale, è parassitismo di ideologie forgiate da altri (consumismo massificato di idee), vigliaccheria della presa di posizione autonoma.

Non partecipare ad una vita politica che significa schieramento e paraocchi, quando il mondo, la vita, la quotidianità, l'esistenza ti mettono sul piatto d'argento l'assoluto, il sempre possibile, l'ininterroto mutamento, la danza cosmica del lasciarsi sempre sorprendere dal mondo e da se stessi, l'Alta Virtù di una coerenza dell'incoerenza... mi sembra quanto di più umano e rispettoso per se stessi (e per gli altri) si possa scegliere.

Al di là del fatto che nella mia scala di valori - tutti umani - la politica ha un ruolo abbastanza secondario, dopo sviluppo del Sè, ricerca, conoscenza, curiosità, amore, divertimento... , perché mi pare che - per quanto, giustamente - ci coinvolga un po' tutti, siano più importanti per il percorso dell'Umanità tutta le cose che ho elencato, piuttosto che un governo che si alterna ad un altro...
E' l'indifferenza verso questi aspetti della vita che spesso rischia di renderla solo una lotta continua, sterilizzandola sotto il logorio di questa veemenza e di questa rabbia... Ma basta! ... Sembrano cose da vecchia portinaia, che vive dell'astio verso tutti i condomini che le sporcano - avanti e indietro per le loro vite - le scale appena lavate.

Quanto è più bello, interessante, potenzialmente infinito, vario, curioso, stimolante e avvincente l'individualismo? (anche quando comporta la scelta dell'indifferenza?)

Perciò non odio nessuno, e amo la differenza. :)
User Mood mood: ma ti pare...? | Now Playing now playing: (none)


Commento di REQUIEM
19-05-2005 18:05
»
dai, basta. dobbiamo vederci a breve, devo insegnarti delle cose.

Commento di Jorda
19-05-2005 18:05
»
Lasciami godere in pace... :evil:

Commento di Simbios
19-05-2005 18:05
»
molto bello questo articolo

Commento di Alf
19-05-2005 18:05
»
:lode:

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
:lode:

Commento di Ste Ramone
19-05-2005 18:05
»
:lode: a quando la fondazione del tempio jorda? :D

Commento di Alf
19-05-2005 18:05
»
>a quando la fondazione del tempio jorda? Ehhh non esageriamo :) Che poi Lazer inizia a nominare il suo nome invano :asd:

Commento di Ste Ramone
19-05-2005 18:05
»
vero meglio evitare :P

Commento di bat-erika
19-05-2005 18:05
»
:lode:

Commento di ousmanneh
19-05-2005 18:05
»
anch'io amo la differenza e bisognerebbe starsene lontani da chi la vorrebbe soffocare in nome di un egualitarismo finto, confuso con l'appiattimento. però, se mi permetti un però, credo che per cambiare il mondo che ci sta intorno sia necessario rinunciare a dei pezzi di sè. stare e muoversi attivamente in quel gregge umano che è la società. e se non si è disposti a farlo nessun problema, non esiste un modo migliore degli altri di vivere, come dici tu.. non esiste neanche il dovere di cambiare il mondo, per carità. si è liberi di continuare a guardare dal proprio piccolissimo, personalissimo punto di vista un mondo che non smetterà mai di manipolarci: perché non va dimenticato che, in fondo, anche questo è un modo come un altro di seguire la corrente. :)

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
[quote] anch'io amo la differenza e bisognerebbe starsene lontani da chi la vorrebbe soffocare in nome di un egualitarismo finto, confuso con l'appiattimento. però, se mi permetti un però, credo che per cambiare il mondo che ci sta intorno sia necessario rinunciare a dei pezzi di sè. stare e muoversi attivamente in quel gregge umano che è la società. e se non si è disposti a farlo nessun problema, non esiste un modo migliore degli altri di vivere, come dici tu.. non esiste neanche il dovere di cambiare il mondo, per carità. [/quote] C'è una differenza sostanziale: una persona che vuole cambiare il mondo non ci riuscirà mai, una persona che vuole cambiare se stessa, nell'accezione più ampia di "cambiamento", sì. Se non mi credi potremmo incontrarci fra 50 anni, diciamo... [quote] si è liberi di continuare a guardare dal proprio piccolissimo, personalissimo punto di vista un mondo che non smetterà mai di manipolarci: perché non va dimenticato che, in fondo, anche questo è un modo come un altro di seguire la corrente.[/quote] Scegliendo un opportuno livello di astrazione tutto è un modo di seguire la corrente, ma capisci bene che questa affermazione non porta alcuna informazione, con le condizioni al contorno da te stabilite.

Commento di ousmanneh
19-05-2005 18:05
»
[QUOTE]C'è una differenza sostanziale: una persona che vuole cambiare il mondo non ci riuscirà mai, una persona che vuole cambiare se stessa, nell'accezione più ampia di "cambiamento", sì. Se non mi credi potremmo incontrarci fra 50 anni, diciamo...[/QUOTE] Cambiare sè stessi [b]è[/b] cambiare il mondo, per me! :) [QUOTE]Scegliendo un opportuno livello di astrazione tutto è un modo di seguire la corrente, ma capisci bene che questa affermazione non porta alcuna informazione, con le condizioni al contorno da te stabilite.[/QUOTE] in realtà non capisco bene il tuo ragionamento! :D volevo semplicemente dire che la [i]coerenza dell''incoerenza[/i] non è un modo di vivere meno dannoso di altri. ;)

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
[QUOTE]Cambiare sè stessi è cambiare il mondo, per me! :)[/quote] Ecco, è lo stesso discorso del livello di astrazione che ti sfugge; quello che intendo dire è che ragionando in questo modo, anche comprare il pane [b]è[/b] cambiare il mondo. Ma ora che ho affermato questo cosa abbiamo guardagnato, in termini di informazione acquisita da questa discussione? Credo nulla.

Commento di ousmanneh
19-05-2005 18:05
»
[QUOTE]Ecco, è lo stesso discorso del livello di astrazione che ti sfugge; quello che intendo dire è che ragionando in questo modo, anche comprare il pane è cambiare il mondo. Ma ora che ho affermato questo cosa abbiamo guardagnato, in termini di informazione acquisita da questa discussione? Credo nulla.[/QUOTE] caro Lazer, prima mi hai detto che "una persona che vuole cambiare il mondo non ci riuscirà mai", dopodiché mi hai fatto capire che ragiono ad un livello di astrazione assolutamente inutile. ho un dubbio. il mio livello di astrazione non è forse lo stesso da cui tu mi dici che per una persona cambiare il mondo è impossibile? o forse è un livello di astrazione più illuminato del mio? mettiamoci d'accordo su cosa voglia dire cambiare sè stessi e il mondo, se ti va. così evitiamo di dilungarci in dettagli di analisi logica che come dici tu non ci portano lontano. ciò che personalmente non condivido e voglio qui ribadire è che confondere un individualismo delle idee (più che legittimo) con l'egoismo di chi non prova nemmeno a migliorare ciò che gli sta intorno, visto che comunque non potremo mai cambiare il mondo nè noi stessi, è uno sbaglio. ed è un atteggiamento colpevole, a mio avviso, verso sè stessi ancora prima che verso il mondo, qualunque cosa esso sia.

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
[quote] caro Lazer, prima mi hai detto che "una persona che vuole cambiare il mondo non ci riuscirà mai", dopodiché mi hai fatto capire che ragiono ad un livello di astrazione assolutamente inutile. ho un dubbio. il mio livello di astrazione non è forse lo stesso da cui tu mi dici che per una persona cambiare il mondo è impossibile? o forse è un livello di astrazione più illuminato del mio? [/quote] Chiariamo questa benedetta storia del livello di astrazione: per livello di astrazione intendo una visione delle cose che trascura dei particolari di un fenomeno generico; particolari spesso significativi di modo da poter confutare una certa teoria. Esempio: se io ti parlo di cambiare se stessi, tu mi dici che cambiare se stessi è cambiare il mondo. A me questo non va bene, perchè le cose sono nettamente distinte, fosse solo per il punto da cui originano (l'individuo nel primo caso, l'esterno nel secondo). Altrettanto, fammi un esempio di persona che non segue una corrente; chi non segue la corrente segue la corrente di chi non segue la corrente, chi aiuta gli altri segue la corrente di chi aiuta gli altri, chi odia la società ed osanna la misantropia segue la corrente di chi odia la società ed osanna la misantropia... E alura? Trovo pleonastico affermare che di tutto questo discorso, i particolari rilevanti siano in effetti stati tagliati fuori dall'astrazione da te introdotta; particolari come la sincerità, le motivazioni che portano ad una certa visione della vita, ad esempio. Spero di essere stato chiaro, nonostante non abbia granchè voglia di scrivere. [quote] mettiamoci d'accordo su cosa voglia dire cambiare sè stessi e il mondo, se ti va. così evitiamo di dilungarci in dettagli di analisi logica che come dici tu non ci portano lontano. [/quote] Detto fatto al punto sopra; io lavoro su me stesso, non sugli altri. Io punto ad un miglioramento della mia persona, della mia vita, delle mie potenzialità e capacità. Cambiare il mondo invece vuol dire agire a ritroso, inizare a lavorare dall'esterno su particolari, su aspetti della realtà che non ci piacciono. La differenza mi sembra abbastanza marcata, non li chiamerei "dettagli di analisi logica". [quote] ciò che personalmente non condivido e voglio qui ribadire è che confondere un individualismo delle idee (più che legittimo) con l'egoismo di chi non prova nemmeno a migliorare ciò che gli sta intorno, visto che comunque non potremo mai cambiare il mondo nè noi stessi, è uno sbaglio. ed è un atteggiamento colpevole, a mio avviso, verso sè stessi ancora prima che verso il mondo, qualunque cosa esso sia. [/quote] Ecco, è questa posizione che non tollero: se non mi batto per cambiare il mondo sono un egoista (e fino a qui non ci sarebbe proprio nulla di male, secondo la mia personale visione della vita); la cosa che mi infastidisce è che questo approccio alla vita viene denigrato e insultato da chi non lo condivide, che sputa verso il basso dall'alto di un piedistallo fatto di buone azioni e di attivismo sociale (e scaviamo un pò, vediamo da che cosa è mossa questa gente...). A me non interessa la società, non interessano gli altri (a meno che non provi per loro qualcosa, ovvio); il solo fatto che io viva in società e che mi sappia comportare in modo accettato dai più non vuole dire che io mi debba caricare sulle spalle la croce del mondo. Non posso oggettivamente farmi carico di tutto il dolore che c'è su questa terra, e non ho voglia di concentrarmi nemmeno su una piccola parte di esso. Ho il mio personale cumulo di miseria da scalare, prima di iniziare a scalare anche quello di altri. Sembrerà assurdo, sembrerà cattivo, sembrerà... ma questo è, senza ipocrisie nè filtri inutili. Mah... proprio non sopporto, davvero, i discorsi un pò ipocriti del tipo: "No, guarda, va bene che tu viva così, è ok! Tutti siamo liberi di vivere come meglio crediamo. Ma io vivo meglio di te". In verità in verità vi dico, non comprendo davvero perchè tutto questo dovrebbe essere visto come qualcosa di negativo. Passo e chiudo.

Commento di ousmanneh
19-05-2005 18:05
»
resto dell'idea che il livello di astrazione sia una processo mentale del tutto arbitrario, manipolabile a seconda dei punti di vista: è banale notare la necessità intellettuale di tagliare fuori dei particolari nel momento in cui si compie un'astrazione. ed è ovvio che a seconda del proprio punto di vista si omettano (in buona o cattiva fede) quei particolari che non fanno la differenza nell'argomentazione della propria tesi. ciò non significa che la verità logica sia diversa a seconda dei punti di vista; è tuttavia lapalissiano che i processi complessi (mi permetto di inserire tra questi il modo di vivere di un individuo) abbiano input e output -passami la terminologia- con diversi livelli di rilevanza a seconda dell'analisi che se ne faccia. chiarisco anche il discorso della corrente. per me è un grosso errore esaltare l'individualismo come più autentico della partecipazione collettiva: i diversi atteggiamenti hanno per me un valore di autenticità (sul piano individuale) assolutamente identici. la differenza, a mio avviso, la fa comunque l'individuo: sia esso all'interno o all'esterno di un branco strutturato. sono d'accordo con te su cosa significhi cambiare sè stessi e cambiare il mondo. mi spiace che tu abbia pensato che per me la differenza tra le due azioni sia un dettaglio di analisi logica: in quel passaggio mi riferivo in realtà al nostro dibattito di stampo logico (questo realmente pleonastico), che a mio avviso ci spostava dal centro della questione da me sollevata. continuo comunque a pensare che cambiare me stesso e la mia vita (non vivendo io su un'isola deserta) significhi anche cambiare il mondo: da un livello di astrazione infinitesimo, certamente, ma non per questo trascurabile (trascurabile potrebbe essere, ad esempio, il modo in cui cambio il mondo comprando il pane..). è proprio in virtù di questa non-trascurabilità che penso sia miope pensare di poter sistemare la propria vita evitando di sistemare anche un pezzetto di quella degli altri. non è un discorso di merito. è la convinzione (mia, e mai mi permetterei di pensarla vera in termini assoluti, nè relativi: mi lascio e mi auguro cioè la possibilità di cambiare idea) che vivendo tutti su un unico pianeta si ponga per sè stessi, oltre che per gli altri, la necessità di ragionare per la propria vita in termini anche comuni. con questo, spero di non aver dato l'idea di essermi messo su un piedistallo fatto di buone azioni e attivismo sociale (e per curiosità mi piacerebbe capire a questo punto da che cosa è mossa, la gente che lo fa) da cui denigrare chi non la pensa come me. io non mi ci sento, su quel piedistallo. non mi sento neanche ipocrita a pensare che il mio modo di vivere e ragionare sia legittimo quanto quello di chiunque altro, così come è legittimo il mio diritto di credere che un tentativo di vivere altruista sia più vantaggioso per la collettività e per sè stessi di un modo egoista. mi verrebbe da concludere ragionando sul fatto che il livello di astrazione (o il piedistallo, in questo caso è per me identico) da cui si denigra chi vive e ragiona in modo egoistico sia analogo a quello da cui si taccia di finta ipocrisia chi tenta di vivere e ragionare in modo altruistico.. ma mi sa che in effetti conviene passare e chiudere qui (chiedendo scusa a Jorda per lo spazio rubato!).

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
Forse c'è stato un fraintendimento; con questo tuo ultimo post sembra decisamente smorzato il discorso "io vivo meglio" che mi sembrava di percepire, anche se nel passaggio in cui parli di "diritto di credere che un tentativo di vivere altruista sia più vantaggioso per la collettività [b]e per sè stessi[/b] di un modo egoista" faccia ancora capolino. Sinceramente non so se il mio modo di vedere la vita e la mia esistenza mi porterà dove voglio arrivare, ma ora come ora mi sembra [i]l'unico modo[/i] che ho per provarci. Probabilmente è meglio rimandare questa discussione di una cinquantina d'anni... :) P.S. : Anche se eravamo io e te a discutere, spero che tu non l'abbia presa sul personale.

Commento di ousmanneh
19-05-2005 18:05
»
sono contento di aver in parte chiarito. ps ci mancherebbe, a me piace discutere e tu sei uno dei pochissimi con cui si riesce a farlo evitando di scadere nel personale!! rimandiamo la discussione a tra una cinquantina d'anni, allora.. o anche davanti a una birra, che non sarebbe male in effetti.. ;)

Commento di Jorda
19-05-2005 18:05
»
Quoto e approvo tutto quello che ha scritto Lazer fin nei dettagli. Quando sarà costruito il tempio Jorda lui sarà il primo sacerdote... ;) E il bello è che parlava solo per se stesso. Eppure filava alla perfezione anche per me...

Commento di Jorda
19-05-2005 18:05
»
@Simbios: articolo?

Commento di LazerPhEa
19-05-2005 18:05
»
[quote]ps ci mancherebbe, a me piace discutere e tu sei uno dei pochissimi con cui si riesce a farlo evitando di scadere nel personale!! rimandiamo la discussione a tra una cinquantina d'anni, allora.. o anche davanti a una birra, che non sarebbe male in effetti.. [/quote] :) Birra... :sbav: :birrozza: Quando vuoi! ;)

Powered by: vbHome (lite) v4.1 and vBulletin v2.3.1 - Copyright ©2000 - 2002, Jelsoft Enterprises Limited
Mantained by dsy crew (email) | Collabora con noi | Segnalaci un bug | Archive | Regolamento | Thanks | Syndacate