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Seele-Geist
06-05-2005 18:24
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SEELE-GEIST
( anima-spirito)



Nella stanza verde c’era solo una curva di rossetto sulla sedia. Il mio respiro era più veloce del cuore, l’aria usciva dal mio corpo come l’anima. Ho messo una corona d’aglio intorno all’orsacchiotto della ragazza, perchè lui ha paura delle streghe. Vorranno i suoi occhi per vedere lontano, oltre il muro della montagna madre.

La ragazza è legata alla sedia. La pelle sui polsi è lacerata. Ha provato a reagire. Ha gridato, implorato. Ha vomitato la cena romantica, ed adesso cola dalle sue labbra. Mentre le piante restano a guardare, grottescamente rigogliose, vitali, contente. Il vomito è colato sul vestito elegante della sera, ma non sulle calze perfette, così perfette che lui le ha risparmiate. Non una smagliatura sui piedi perfetti, da baciare. Io l’ho fatto.

Lui ha giocato con il cuore della ragazza. L’ha resa un giocattolo cattivo, e glielo ha gridato, le ha messo uno specchio davanti per farle vedere che razza di persona terribile fosse veramente. Solo allora, lui l’ha.......

Lui.....

Il mostro dal cappuccio di tenebra, calato sugli occhi bianchi. Mi getta di nuovo in quel bagno.
La ragazza è con me, è molto bella. Ha vestiti freschi e puliti. Non ha mai detto una bugia.

La prendo per mano, scappiamo avanti. Il muro si allontana.
Quanto è grande questo bagno? Se conto le porte, iniziano a moltiplicarsi. Le mattonelle non sono solo mattonelle, contengono altre mattonelle, che contengono altre mattonelle. Ho sete, devo bere, e berrò l’acqua del bagno. Sa di gelsomino come la ragazza.

( Non ascoltate le storie che l’acqua che si beve qui non è acqua buona. E’ falso l’acqua dei rubinetti è buona mentre l’acqua delle bottiglie è acqua marcia, acqua malvagia, acqua spietata, acqua con mani trasparenti e malate. Acqua che di notte ruba i bambini cattivi nei loro letti. Acqua che mette cose brutte nel latte).

Lo specchio mi fa vedere il mio viso intagliato nel legno, come un rosario. Devo essere diventato un albero. Che resina strana sto sudando! La ragazza invece è un pettirosso. Non si vedono spesso nel mio paese.

Le ombre che passano agli angoli dei miei occhi inutili non sono solo ombre. Queste ombre respirano male, sussuranno, tossiscono, e le loro ossa di ombra scricchiolano i loro tendini sono sporchi e gommati. Mi dicono che quando non vedi succedono dellle cose che non sono quello che pensi ma solo quando non stai guardando lì. Quando guardi tutto torna come immaginavi. Non guardare, sospetta! Il reale è un telo stracciato per auto vecchie contro la pioggia. Ce n’è di gente strana che va mettendo teli stracciati su auto vecchie che valgono poco, comunque meno del telo stracciato.

Il bagno si inclina di quarantacinque gradi a destra, poi di quarantacinque gradi a sinistra come una nave. Torna dritto per l’attrito dinamico contro le mie preoccupazioni.
Allora compare lui il demone. E’ a destra, poi e a sinistra. E’ davanti a me e dietro di me. Devo rifugiarmi subito nel bagno! Inciampo, cado la porta si affloscia contro il mio peso, cado nello sporco, nei liquami, mi cola della saliva, i denti mi hanno graffiato la polpa della bocca.
Ragazza vieni, ragazza vieni! Devi scappare da lui! Lui ..... lui non deve.....
Lui è all’ingresso del bagno, e con un dito solo chiude la porta. Di colpo voglio uscire ma la porta è bloccata, sprangata.

Poi sento quei rumori. Sono rumori osceni. Lui non tocca il corpo, non sa che farsene del corpo. Lui sa violentare le anime. Rompe la verginità dei buoni sentimenti, li piace sentirla cedere. Si eccita così.

Ora non lo sento più ma lo vedo. Sono buttato al centro del lago, ci sono bottiglie di plastica e canne e buste. Una sola scarpa al centro del lago. Devo nuotare a riva. Non sento le onde, l’acqua è solida.
Sono lontanissimo dalla riva, ma la raggiungo in un istante.

Il demone è lì. Gli alberi sono bianchi, la riva è bianca, l’acqua è bianca. Lui è nero.
Ora sono legato da cavi di rame. Mi arrivano fino al collo. Seduto su una poltroncina logora. Il demone viene alle mie spalle, ha un rasoio. Santo dio, mi sta rasando il collo. E’ terribile. Come spinge, è terribile. Non posso reagire.

Non mi sta facendo sanguinare.
Non mi sta facendo sanguinare
Non mi sta facendo sanguinare
NON MI STA FACENDO SANGUINARE!

Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare. Voglio sanguinare.
VOGLIO SANGUINARE! SANGUINARE!

Mi giro, mi agito, fammi sanguinare! FAMMI SANGUINARE CAZZO!

Alla fine, come dalla corteccia degli alberi bruciati, spunta una goccia di sangue benedetta. Il rasoio del demone cade a terra, si rompe tra mille cocci di cristallo.

Sono di nuovo nel bagno. Non si sente più nulla. Se ne sono andati. Esco a sciacquarmi. Sono di nuovo uno straniero. Ahahahahahaha.

Poi sento le api. Sono uno sciame. Il bagno rimbomba. La terra rimbomba. Non si erano mai sentite tante api tutte assieme. Non erano mai esistite tante api tutte assieme.
Sono dietro di me. Sono mani, mani di creta. Vogliono coprirmi, soffocarmi.
Penso a mia madre, chiudo gli occhi, spariscono.

Adesso si sente un clangore che si allontana si avvicina, si allontana si avvicina. Bussa alla porta. Non dico “ prego”, ma la ragazza è già davanti a me. Ha un libro tra le mani. Il clangore ricomincia, sempre più forte. Lei sussurra, tolle lege, tolle lege, tolle lege, tolle lege, tolle lege. Il libro è aperto tra le sue mani, il vento sposta le pagine velocissimamente.
Sono tutte pagine bianche. L’ultima pagina è una foto della ragazza che urla.
Un fischio sordo, da tenersi le orecchie: “ Incipit vita nova”. La luce appare e scompare.

Al posto della ragazza c’è il suo orsetto su una sedia. Ha un coltello enorme nella pancia,e gli escono viscere vere. L’aglio non è servito: le streghe hanno avuto i suoi occhi.
Vorrei tanto non vedere, poter chiudere gli occhi, ma a me le streghe hanno rubato le palpebre. Le hanno regalate al demone, ed adesso le usa per nascondere i suoi desideri.

Ci sono scarafaggi bianchi. Sono simpatici. Sanno il mio nome perchè abitano dentro il mio corpo. Ce ne sono milioni di miliardi e io ho dato a tutti lo stesso nome: quello della ragazza. Paola.

Paola è la mia ragazza.

Basta, tu devi smetterla di prendere quella roba! Ti sta uccidendo! Lo capisci vero?

Sta zitta! Tu non capisci niente!

Ma io ti amo! Però tu non capisci! Persino, stasera, la sera del nostro anniversario, tu hai preso quella roba! Dove ce l’hai? Dove ce l’hai?Qua nella giacca?

Lasciami! Lasciami stare! Cretina!

Eccola qua ! Ora la butto via!

Fermati, cagna! Come osi, non farlo, se lo fai......

Toh, sono cadute di sotto! Ed adesso, cosa farai....c-o-s-a f-a-r-a-i c o s a f a r a i?

C
O
S
A

F
A
R
A
I
?

Il demone la lega. Il demone le parla. Il demone le dice di non averla mai amata. Il demone ama vederla piange.Il demone è putridume. Il demone bolle.

La lama ha scintillato per un istante solamente. Lei neanche l’ha vista. Un filo di sangue dalla bocca, vomito.
E’ morta così.

Il demone intanto si è tolto il cappuccio e mi sorride. Sono io.






Francesco De Collibus
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