 | |
Il progetto dsy.it è l'unofficial support site i corsi di laurea del Dipartimento di Scienze dell'Informazione e del Dipartimento di Informatica e Comunicazione della Statale di Milano. E' un servizio degli studenti per gli studenti, curato in modo no-profit da un gruppo di essi. I nostri servizi comprendono aree di discussione per ogni Corso di Laurea, un'area download per lo scambio file, una raccolta di link e un motore di ricerca, la chat, il supporto agli studenti lavoratori, il forum hosting per Professori e studenti, i blog, e molto altro...
In questa sezione è indicizzato in textonly il contenuto dei nostri blogs
Guarda la pagina live qui |
.dsy:it. ~ Feranz's journal ~ Il papà di Batman |
|
|
» |
di rientro dal two days snow.
le ossa fanno male, i muscoli ci stanno tutti quanti e si fanno sentire, gesùmmio.
certo che sono caduta. si comincia così. ma ero un fiore, con l'armatura nuova di zecca. talmente un fiore da averci attaccato con l'elastico, appena in pista, un ventenne baldanzoso, trepidamente tranciato dal famelico ingegnere storico a colpi di sguardo, dopo il decimo, di sguardo.
ed era un asilo nido, quella pista. li vedevi, piccoli così, con gli sci ai piedi e paparino alle costole, e apri le code, e spingi con le bacchette, e cadi che ti rialzi, e ricomincia daccapo.
non sono caduta subito. in fondo, da piccola piroettavo sui pattini a rotelle e oggi, da vecchiaccia, mi diverto, a volte, a piroettare sul ghiaccio.
sono caduta poi, dopo un po'. ma mica mentre andavo. no. sono caduta come una pera bollita mentre, immobile, mi facevo portare da quella sottospecie di tapis roulant che m'avrebbe dovuta piantonare in alto.
pluf, e sono andata giù, va' a capire cos'era successo.
la cosa buffa è che ho fatto un fosso di un metro, sono rimasta col culo in fondo e le gambe in aria, pesantissime di scarponi e sci, mentre una bambina imperterrita mi giungeva verso, comoda sul rullo.
quella mi osserva, da distanza via via più ravvicinata e mi fa, tra l'apprensivo e il curioso, "ti sei fatta male?". e io, stoica, "ma no, sono caduta sul morbido, adesso mi rimetto in piedi. te passa, ecco fatto..." e mi tiro indietro sci e scarponi, annaspando come una rana cappottata. quella passa, sorride e "io non sono caduta neanche una volta". gnè gnè. perfida stronzetta.
e intanto l'ingegnere strilla, "dammi la mano che ti tiro su", ma le gambe mi fanno giacomo-giacomo, penso oddio mo' me ne rompo una, ma quanto cazzo pesano 'sti marchingegni malefici.
alla meno peggio slaccio gli scarponi, m'aggrappo a qualunque cosa, mi metto dritta, ricado, mi rialzo, dopo l'infinito ne sono fuori.
questa, la prima.
ma la seconda è stata una libidine.
in quell'asilo nido, avevo alle calcagna un bimbo vestito da batman. cazzo, di andar giù a spazzaneve sono capace, ma è la prima volta, diobbono. e la prima volta, come in tutte le cose, di andare magari vai, ma non lo sai proprio bene come. è più una magia che una capacità, quella roba lì'.
e a trovarmelo sempre dietro al culo, 'sto bambino, a sci aperti, testardo, coi suoi "papà, faccio da solo", tremo.
"a 'sto qua prima di stasera gli tiro uno scappellotto con gli sci da fargli perdere i sensi", penso.
e suo padre, lucido da barbiere, tira fuori i suoi dentoni durbans, come a dire "che vuoi farci, è un bambino".
bambino un cazzo.
finchè spariscono, batman e paparino.
e io, incentivata dall'ingegnere storico, mi lascio andare in una discesona.
e apri le code se vuoi frenare, e aprile di più se non frena come vuoi, e pesta da un lato se vuoi evitare il cane (ci stava pure il cane, sulla pista, a farsi i cazzi suoi in mezzo ai miei, di cazzi, gesùmmio), e apri le code, e di più che non ti fermi, vedi che non ti fermi, e cazzo aprile.
e minchia, in mezzo a 'ste raccomandazioni urlate, mi fiondo come un razzo e penso "se non mi fermo vado a sbattere contro la baita".
e intanto l'ingegnere si piazza davanti a mo' di barriera, ma ce ne sono tanti di corpi, lì, e 'fanculo, evito l'ingegnere e m'aggrappo al papà di batman.
fatto male?
spiacente, posso farci un cazzo.
e tiè, a mo' di risarcimento. il tuo batman mi rompe i coglioni da 'na giornata.
carino, il papà di batman.
non batte ciglio. mi trasmette l'ennesimo durbans. io rido a batteria, e chi mi ferma più. perchè chiaro, sono finita col culo per terra.
l'ingegnere, intanto, alle spalle. furioso.
son permalosi, 'sti ingegneri.
|
|
mood:
(none) | now playing: (none) |
Commento di Gracie |
28-02-2005 10:37 |
|
» |
Dico sempre io... mai fare una qualsiasi attività che richieda anche un minimo di dispendio energetico con un ingegnere :asd: ...tanto, vada come vada, sa sempre tutto lui!
Molto meglio un informatico, no? :rotfl: |
|
Commento di Feranz |
28-02-2005 10:37 |
|
» |
può darsi.
dici :? |
|
|
|
|
|