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Posted by yoruno on 16-03-2004 16:02:

Originally posted by bluevelvet
questa è la mia opinione, scontata, non riletta e probabilmente piena di errori.
:approved: Ma molto, molto condivisa da parte mia, soprattutto per quel che riguarda i libri! :approved:

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"Voi che tingete i mari del colore dello zinco, che tramutate i boschi in gialli deserti, i venti in fumi di polveri da sparo e che bruciate i cieli. Voi che volete ripetere i malvagi atti della sconsiderata Lilith, che fu la prima moglie di Adamo e poi la sposa del Diavolo. Voi che volete ripetere la ribellione scatenata da Lucifero, del mondo celeste il più splendente. Voi! Ascoltate l'afflizione della sottospecie alata che vola alta nel cielo." [Angel Sanctuary]
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Posted by m@cCo on 16-03-2004 16:39:

Sì ma è anche vero che chi su queste cose ci vive abbia il diritto a prezzare il proprio prodotto intellettuale.
Che poi il prezzo sia troppo alto è un altro discorso.

Ciao


Posted by korn on 16-03-2004 16:51:

Originally posted by m@cCo
Sì ma è anche vero che chi su queste cose ci vive abbia il diritto a prezzare il proprio prodotto intellettuale.
Che poi il prezzo sia troppo alto è un altro discorso.

Ciao


Il problema non è il compenso dell'autore, anzi quello è veramente irrisorio, è il ricarico dell'industria discografica che è osceno.

Tempo fa avevo letto articoli che riportavano i dati: per ogni CD il compenso all'autore era nell'ordine dei 2-3 euro, il costo di produzione e distribuzione era all'incirca nello stosso ordine (non ricordo di preciso), quindi il grosso dei 20 euro di un CD va alla casa discografica, in IVA e in parte minore al negozio.

Quello che fa proprio schifo in tutto questo è lo share dei discografici e la percentuale IVA.

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Web: http://www.negativesignal.com - ICQ# 171585477 - Death to software patents! And TCPA too! "e uno!", diceva il boia.


Posted by m@cCo on 16-03-2004 16:53:

Bè contando che sono loro che promuovono e investono i capitali mi sembra giusto che qualcosa più degli altri ci guadagnino.

Che poi siano degli usurai legalizzati...:D

Ciao


Posted by korn on 16-03-2004 17:00:

Originally posted by m@cCo
Bè contando che sono loro che promuovono e investono i capitali mi sembra giusto che qualcosa più degli altri ci guadagnino.


A me no, soprattutto non il doppio dell'autore.
E li odio anche perché con le loro politiche di marketing condizionano e rovinano il mondo della musica, soprattutto in Italia (dico questo perché ho contatti nell'ambiente, non per partito preso).

Sono punti di vista ovviamente, non voglio dire che la mia visione sia giusta e la tua no :)

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Posted by m@cCo on 16-03-2004 17:07:

Mai pensato che tu lo volessi fare ;)
Comunque anche io sono d'accordo che la cosa sia esagerata.
Dicevo solo che in linea di principio era un giusto ragionamento.

Ciao


Posted by bluevelvet on 16-03-2004 17:38:

il ragionamento dell'equo profitto per chi investe capitali nella diffusione di un'opera è giusto. ma se questi individui non sono in grado di svolgere il loro lavoro di diffusione senza commettere gravi errori di valutazione (ovvero spese spropositate in analisi di mercato e metodi anti-contraffazione, pubblicità e immissione in mercato di opere di scarso contenuto solo allo scopo di trarne alto profitto tra le fasce più giovani e vulnerabili, avendo come risultato più flop che tentativi andati a buon fine) allora anche il ragionamento del profitto che un'azienda di questo tipo deve poter liberamente decidere va rivisto.
se una teoria è corretta ma è di impossibile applicazione a causa dell'incapacità delle persone che ne sono soggette, andrebbe modificata. non ci sono altre possibilità.
le aziende discografiche, visto che è questo l'esempio che è stato tratto in considerazione, si sono macchiate più volte di questi squallidi errori. e più di una volta le principali multinazionali del disco sono finite sotto processo in u.s.a. perchè di comune accordo imponevano un alto prezzo di base per la vendita dei dischi, allo scopo di annullare la concorrenza e recuperare tutti i soldi che la loro mentalità senza scrupoli ha mandato in fumo.
a questo punto c'è da chiedersi se le opere culturali debbano essere soggette a un mercato di questo tipo. e se è giusto che altri al posto dell'autore debbano decidere il prezzo del suo operato. e se debbano sostituirsi a lui allo scopo di creare prodotti facilmente smerciabili tra alcuni target di mercato più vulnerabili, producendo cose più simili ad un surrogato di un'opera che a un'opera.
in poche parole, loro sono quelli che decidono la diffusione della conoscenza, e che rovinosamente la stanno sempre di più allontanando da coloro a cui appartiene, grazie anche al rovinoso operato di chi dovrebbe controllarli. è giusto che le cose debbano andare in questo modo?
è più sensato curare la malattia delle industrie combattendo il p2p oppure iniziare a considerare la cultura un bene di tutti e garantirne la diffusione indistinta tra la popolazione?

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Posted by lord2y on 18-03-2004 10:42:

Paolo Attivissimo

leggete questo, chiarisce molto le idee sulla situazione p2p attuale =)

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Posted by DeepBlue on 18-03-2004 13:24:

Originally posted by lord2y
Paolo Attivissimo

leggete questo, chiarisce molto le idee sulla situazione p2p attuale =)


Non sono molto d'accordo con alcuni passaggi dell'articolo, per esempio:
Il decreto Urbani prevede una sanzione amministrativa di 1500 euro, la confisca degli "strumenti" (il PC? il modem? Il cavo Ethernet?)

Ha ragione l'autore a domandarselo, perché in nessuna normativa è spiegato cosa si debba sequestrare in questi casi. Il problema è che chi effettua il sequestro, vi porta via TUTTO il materiale informatico che possedete, monitor incluso. E' una questione annosa e molti giuristi ne discutono, perché è illogico sequestrare un case quando basterebbe portarsi via l'hard disk.

Non parliamo poi delle condizioni in cui i pc tornano al propietario quando l'istruttoria è finita...

Anche dopo aver superato questo scoglio, resta il problema non trascurabile di associare il nickname dell'utente con una persona. E' inutile denunciare l'utente pincopalla732 alle autorità di polizia, se non si sa a chi corrisponde. Il provider può risalire facilmente all'indirizzo IP di pincopalla732, ma qui si ferma: solo le autorità di polizia possono associare un indirizzo IP, magari dinamico, all'utente al quale era assegnato in un dato momento, seguendo un iter non certo semplice.

Questo è davvero ridicolo: l'autore vuole far credere che il provider non conosce l'intestatario del servizio che lui stesso sta offrendo?? (parlo di connettività ovviamente).
Se per caso voleva dire che senza l'autorizzazione del giudice il provider non può diffondere dati, l'ha spiegato molto male.
E comunque non è giusto nemmeno il termine "diffondere" in quanto l'ISP dovrebbe comunicare alla polizia telematica (e non a terzi) i nominativi di chi sta commettendo un reato.
Il vero problema è in realtà il fatto che il provider debba controllare tutto il traffico dati dei propri clienti, il che, aldilà delle problematiche tecniche, costituirebbe una violazione della privacy

il gendarme dovrà scaricarsi tutto il file e guardarselo per intero, perché potrebbe contenere spezzoni di opere vincolate
Non credo proprio. Al "gendarme" basterà trovare un solo spezzone di un qualsiasi film protetto dal diritto d'autore per poter agire di conseguenza. Infatti il decreto Urbani parla chiaramente anche di parti di film.

Sono invece d'accordissimo su quanto detto nell'ultimo paragrafo dell'articolo.

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Posted by Controller on 18-03-2004 19:20:

Ho trovato questo link su un NG, non ho idea di quanto sia affidabile come articolo comunque:


http://alby115.altervista.org/

bye


Posted by DeepBlue on 19-03-2004 02:35:

Hollywood diffida un utente italiano

Le major chiedono ad un provider italiano di cancellare un account perché, tramite eMule, un utente avrebbe posto in condivisione dei film. Il provider si limita ad avvertire l'abbonato. Il testo della diffida. La prima di una serie?


Il resto della notizia lo trovate qui: http://punto-informatico.it/p.asp?i=47444

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Posted by Lunik on 20-03-2004 19:05:

E VOILA! (grazie Haplo!)

http://fastsharing.altervista.org/not_found.html

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Posted by bluevelvet on 21-03-2004 17:27:

Originally posted by Lunik
E VOILA! (grazie Haplo!)

http://fastsharing.altervista.org/not_found.html


purtroppo la soluzione è solo quella: boicottare le industrie. del disco, del cinema, del libro...
anche se non è facile convincere tutti perchè non tutti sono sensibili al problema..

in america c'è già da tempo boycott RIAA

in Italia? che aspettiamo? :)

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Posted by lord2y on 22-03-2004 00:22:

basta non comprare più nulla: ne dvd ne cd niente di niente..Quando falliranno si accorgeranno chi comanda :asd:

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Posted by fulminato1 on 22-03-2004 08:18:

io sono pronto al boikottaggio...quando volete, anke subito!!!

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