Questa guerra, e la partecipazione italiana a essa, è la vittoria:
della violenza sul diritto;
della menzogna sulla verità;
del fare (usar le parole come cose) sull'essere (usar le cose come parole);
dell'emotività sulla ragione;
dell'ottusità e della grettezza sulla cultura;
della volgarità della civiltà di massa sulla storia e la tradizione;
del chiasso bécero sulla riflessione;
dell'odio sull'amore;
del moralismo sulla morale;
del prammatismo sull'umanesimo;
dell'antipolitica sulla politica;
dell'asservimento al padrone d'oltre Oceano sulla sovranità nazionale e la solidarietà europea;
di "Forza Mediaset" sulla patria;
dell'ateismo bigotto sul cristianesimo;
dell'anti-Italia, cioè di tutto quel che non potrebb'esser più contrario alla nostra identità e cultura, sulla nostra anima d'italiani;
dell'America sull'Italia e l'Europa.
Chiamatemi antiamericano: non m'offendo. (Anche se in realtà non ce l'ho coll'America: vorrei solo che noi si fosse noi stessi.)