AlphaGamma's
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Due mesi quasi che non scrivo sul blog... non che ci fosse troppo da scrivere...
Caspita! Ne approfitto per dire che ho scoperto lui, Rino Gaetano, e sono sinceramente stupito del suo stile dissacrante e anticonformista (penso a canzoni come "sei ottavi"), ma qui voglio riportare il testo di una canzone bellissima che mi ha spezzato veramente:
Ad esempio a me piace la strada
col verde bruciato, magari sul tardi
macchie più scure senza rugiada
coi fichi d'India e le spine dei cardi
Ad esempio a me piace vedere
la donna nel nero nel lutto di sempre
sulla sua soglia tutte le sere
che aspetta il marito che torna dai campi
Ma come fare non so
Si devo dirlo ma a chi
Se mai qualcuno capirà
sarà senz'altro un altro come me
Ad esempio a me piace rubare
le pere mature sui rami se ho fame
e quando bevo sono pronto a pagare
l'acqua, che in quella terra è più del pane
Camminare con quel contadino
Che forse fa la stessa mia strada
parlare dell'uva, parlare del vino
che ancora è un lusso per lui che lo fa
Ad esempio a me piace per gioco
tirar dei calci a una zolla di terra
passarla a dei bimbi che intorno al fuoco
cantano giocano e fanno la guerra
Poi mi piace scoprire lontano
il mare se il cielo è all'imbrunire
seguire la luce di alcune lampare
e raggiunta la spiaggia mi piace dormire
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Col sole che ti splende addosso! | now playing: Rino Gaetano - Ad esempio a me piace... il sud! |
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Ragazzi, questo corso ve lo consiglio.
Mi sta entusiasmando molto, e conferma sempre di più quel che mi piacerebbe fare "da grande".
Dopotutto le conoscenze tecniche specifiche (linguaggi, sistemi operativi, reti) sono conoscenze importanti da imparare nei loro aspetti più generali, ma alla fine quel che conta nella scelta dei complementari è un indirizzo applicativo che prosegua quell'iter di studi generale.
Quindi ho deciso che non mi interessa specializzarmi in reti o basi di dati, sicurezza o il linguaggio cazzuto XY, non perchè siano meno interessanti, ma perchè li considero tecnologie e conoscenze di oggi, che fra cinque-dieci anni diventeranno obsolete e spariranno lentamente. Penso che sia dunque importante specializzarsi peraltro, e che quindi non sia assolutamente sufficiente avere conoscenze "generaliste" di informatica.
Penso dunque che mi specializzerò verso un curriculum economico-gestionale e soprattutto organizzativo, argomento che suscita la mia attenzione, sin dal corso di ingegneria del software e anche da prima. Non dico che sia l'unico percorso formativo fattibile: un altro percorso veramente interessante potrebbe essere quello strettamente multimediale, ma comunicazione digitale non è in grado di fornire le giuste basi formative in tal senso, e non esiste una specialistica apertamente orientata in tal senso.
Organizzazione che parte da un ambito squisitamente tecnico-informatico, ma si sposta nella gestione di progetti di gruppo, fino all'organizzazione sociale... l'impatto della tecnologia sulla società e sull'umanità. Viste nell'ottica non classica di un umanista nè di risorse di un economista, ma in quella scientifica ed innovatrice di un informatico... !!!
Ok mi sto esaltando un poco... |
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(none) | now playing: si, sto ascoltando Vasco!!! :D |
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Zollo non riusciva a rassegnarsi. L'Italia non gli piaceva. Era un paese arretrato, incivile. Belle donne, certo, ma non avevano idea della vera femminilità. Sembravano contadine vestite a festa. Niente a che fare con le newyorkesi. Quelle si erano femmine di classe, se le ricordava bene: i night-club, i bordelli di lusso. A New York le cose si facevano con stile: fottere come far sparire qualcuno. A Napoli no: urla, strepiti, sceneggiate per un nonnulla. Non li sopportava. Si sentiva vittima di un copione in cui tutti avevano una parte e lui nemmeno una battuta. E però era costretto a muoversi sul gigantesco palcoscenico della città. Ogni giorno si sentiva sprofondare, invischiato in quel ritmo lento, contrario a ogni dinamismo. Stefano Zollo meritava qualcosa di meglio, ne era convinto. In fondo era sempre stato bravo nel suo campo. Pulito, ordinato. Mai commesso errori. Mai un appunto. Una volta un tale a cui aveva appena confezionato un paio di scarpe in calcestruzzo gli aveva chiesto di portare cinquecento dollari alla sua ragazza, perché non aveva potuto salutarla. E lui lo aveva fatto. Avrebbe potuto intascarseli, spenderli in un bel regalo per una delle amanti, invece no, era andato a quell'indirizzo e aveva consegnato i soldi alla donna. Aveva detto solo «Da parte di Sal. È dovuto partire in fretta per un lungo viaggio». Nient'altro. Impeccabile. Puro stile. Ci aveva sempre tenuto.
A Napoli la discrezione non era di casa. A Napoli si urlava. Schiamazzi e grida per qualsiasi cosa. Tutto quel litigare per le briciole: insopportabile.
Per questo da alcuni mesi aveva deciso di agire. Basta rimuginare soltanto, cambiare i piani ogni mese, ogni settimana. Questa volta l'idea era davvero buona. E come molte buone idee, richiedeva pazienza e perseveranza, ed era anche estremamente rischiosa. Ma a trentacinque anni suonati Zollo aveva capito di essere disposto a correre
Il rischio pur di non ammuffire su quel golfo pestilenziale, facendo l'autista a un vecchio gangster impenitente. Cosí aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto.
Da "54" di Wu Ming
Stefano Zollo è uno di quei personaggi che ti colpiscono. Crudele, calcolatore, freddissimo. Eppure in cerca di una sua propria aspirazione di vita, una forma di dignità che lo elevi dalla sua condizione. Mafioso perchè figlio di una cultura mafiosa, ma non ostaggio di quella cultura, ne cerca una emancipazione. Quel che mi colpisce, tuttavia, non cerca una emancipazione, una elevazione, che lo ponga in qualche modo al di sopra socialmente, ma piuttosto cerca una fuga, certo fatta da ponti d'oro, che sia sua personale e basta.
Steve Cemento, fisico da buttafuori, cervello e nervi d'acciaio, incontra Ettore Bergamini, stesso fisico e stesso cervello. Uno gangster e assistente del più grande boss dell'epoca, l'altro eroe della Resistenza. Entrambi invischiati in attività illegali, entrambi accomunati dall'odio per lo stato, entrambi accomunati dal bisogno di trarre un profitto personale da quest'odio, entrambi ostaggi dei propri sistemi, il primo della malavita organizzata, il secondo quello del PCI del "lottare dentro le istituzioni". Traditi nelle loro aspirazioni, tradiscono. Ma soprattutto, entrambi accomunati da questo sentirsi legati, in gabbia, chiusi in un copione nel quale il loro ruolo è del tutto marginale ed ininfluente. Two young angry men.
In questo senso sta l'assoluta genialità di questo accostamento tra i due personaggi. |
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steve cemento | now playing: Caparezza - Il secondo album è sempre il più difficile |
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Quando giunge quel momento della tua vita in cui ti compri un nuovo mezzo, e già lavori e ti puoi permettere anche qualcosa di più dell'ultimo ferrovecchio scassato, sei preso da tanta agitazione per questa scelta (ok non tanta quando devi scegliere il portatile, pero'...).
Tantopiù se il mezzo è una moto, non una scatoletta a quattro ruote.
Incominci a fare la lista dei desideri:
- abbastanza pesante, devi possederla la strada
- non custom ma naked (senza carene)
- economica nei consumi e nella gestione
- giapponese (guzzi è bello ma meno affidabile)
- in buono stato di funzionamento
La lista di scelta nell'usato non era immensa. In pratica moto che rispondono a tutti i cinque requisiti sono pochissime:
- Honda CB 500
- Kawasaki ER-5
- Suzuki GSF-400
- Suzuki GS-500
Ora alla possibile domanda sulle cilindrate cosi' basse, apro una parentesi. C'è chi sostiene che una moto non è una moto se non ha 4 cilindri, e non fa 220 km l'ora. C'è anche chi deve avere la moto con più cavalli di tutte le altre. E via andare da 90 a 140 cavalli, in una escalation di erezioni su erezioni.
Questa gente per fortuna è sempre poca, per selezione naturale. Molti di loro infatti si spalmano nelle curve per un piccolo errore nel dosaggio dell'acceleratore. Quelli che sopravvivono fanno Rossi di cognome, oppure usano la moto come se fosse una moto di media cilindrata, ma con costi di gestione di una di alta cilindrata.
Vent'anni fa, chiunque avrebbe potuto tranquillamente dire di andare a capo nord con un guzzi 350. Oggi un 500 è "entry level", anche se ha un'affidabilità e potenza superiori. Il fatto è che i motociclisti sono diventati una razza di viziati pieni di soldi che fanno 5000 km l'anno, con moto adatte per far colpo al bar o al motoraduno.
In base a queste considerazioni, ho fatto la mia scelta alternativa. Ho scelto la Er-5, per la sua linea che ricorda la Suzuki SV 650, per il suo colore (blu scuro) e per i suoi costi di gestione paragonabili a quelli di uno scooter.
Ed eccola, nel suo spendore, la Er-5:
(questa è rossa, la mia è blu)
Prime impressioni dopo 500km.
Il motore sotto i 4000 giri che sta tranquillo e posato (su un fondoscala di 10500). Tranquillo significa comunque 60 all'ora in terza a 4000. Superati i 4000 la moto si trasforma, più sali e più ne vuole, con un rombo cupo e imponente. Non è la gioia del bicilindrico Guzzi lo ammetto, ma non è per fortuna nemmeno il bicilindrico BMW. Cmq, ottimo, non strappa come un quattro cilindri, ma nell'allungo ha qualcosa da dire anche lei.
I consumi nei guadagnano, coi miei 22km con un litro va decisamente bene!!! Unico neo il cambio, legnoso soprattutto alle marce basse, ma al prossimo cambio olio ci metterò un 5w40. Ciclistica eccellente, ottima nelle bassissime velocità, ammortizzatori da sportiva (cioè fanno schifo), ma niente è perfetto... Il freno a tamburo posteriore è perfettamente adeguato, tantopiù che io il freno dietro lo uso solo per ragioni di stabilità.
Morale, una moto più che buona! |
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wrroooooooooooom | now playing: Audioslave - tutto il cd |
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Premessa: dopo qualche anno di scooter (28 mila km, viaggio più lungo di 500km), un giro del lago maggiore) questa primavera sono passato ad una moto di piccola cilindrata, una Suzuki GN 250.
Il passaggio alla moto è stato dovuto a molteplici fattori, ma prima di tutto l'esigenza di provare l'emozione di guidare un mezzo a marce, flessibile e versatile in città ma soprattutto fuori.
Il GN pero', nonostante sia un mezzo con prestazioni superiori, più sicuro, più comodo, e meno costoso di un qualsiasi scooter di pari cilindrata o inferiore, non ha rappresentato un punto di partenza ma un punto di arrivo, per la sua impostazione custom (scomodità quando fai i km), per le sue scarse prestazioni "come moto" e per la sua ciclistica ridicola alle basse velocità.
Con il GN si stava avviando un viale del tramonto, altro che moto rombante nei tornanti delle valli, altro che missile sotto il sedere, altro che mezzo sciupafemmine, era quasi vergognoso con una ragazza dietro (anche se le donne mediamente capiscono poco di moto quindi per loro un GSX 1000 e XL 125 sono la stessa cosa, anzi la prima è più scomoda a salirci), e non è un caso che ho tardato a fare la patente limitata, perchè da mesi avevo in mente di prendere un mezzo superiore e più flessibile. Poi a luglio ho fatto due incidenti (il classico taglio della strada) nel secondo in particolare, ho rotto qualcosina, ma niente di grave. Moto marciante.
Il danno è successo a fine agosto, quando sono andato giù in toscana, e li, in un giorno di pioggia (all'inizio di un tour che mi doveva portare dalla garfagnana a massa, e poi a firenze) sono volato. Niente danni rispetto ai precedenti. Solo una macchia di liquido per terra. "Benzina" ho pensato. "Moto marciante".
Marciante un cazzo. Era olio quello per terra... Da vero idiota mi sono accorto, dopo un diciamo duecento chilometri, che il calo prestazionale non era dovuto alla mia paura di ricascare di nuovo, ma dal fatto che la moto era senza olio e si stava sbiellando. ... la più grande cazzata da quando possiedo un mezzo a due ruote.
Morale, sono riuscito persino a tornarci a Milano (900 km in tre giorni), ma la moto era ormai andata (80km ora velocità max, in autostrada mi suonavano perfino i bambini col triciclo ). Costo dell'operazione (stimato), circa 300 euro più ricambi, più catena + gomma posteriore (ero caduto per la gomma liscia).
Era giunta l'ora del cambio mezzo. |
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la mia piccolina stava male | now playing: Afterhours - il mio ruolo |
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Non c'è nessun «dopoguerra».
Gli stolti chiamavano «pace» il semplice allontanarsi del fronte.
Gli stolti difendevano la pace sostenendo il braccio armato del denaro.
Oltre la prima duna gli scontri proseguivano. Zanne di animali chimerici affondate nelle carni, il Cielo pieno d'acciaio e fumi, intere culture estirpate dalla Terra.
Gli stolti combattevano i nemici di oggi foraggiando quelli di domani.
Gli stolti gonfiavano il petto, parlavano di «libertà», «democrazia», «qui da noi», mangiando i frutti di razzie e saccheggi.
Difendevano la civiltà da ombre cinesi di dinosauri.
Difendevano il pianeta da simulacri di asteroidi.
Difendevano l'ombra cinese di una civiltà.
Difendevano un simulacro di pianeta.
Da "54" di Wu Ming
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(none) | now playing: Africa unite - La storia |
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Una piccola premessa. Nel mese di luglio ho acquistato una splendida Konica Minolta Z2, ottima macchina fotografica digitale, molto veloce e potente, comoda sia per foto serie che per foto automatiche da fare velocemente senza sensi di colpa per dopo.
La mia vacanza, nell'Italia dei paesi e dei grandi paesaggi dell'interno, è stata in campeggio totalmente libero oppure ospitati da amici o amiche.
Dopo aver elemosinato al lavoro due settimane di ferie, si parte finalmente da Milano il 30 di luglio in direzione Toscana. Dopo aver caricato un'amica proveniente da Torino, ed una tenda acquistata di corsa al Carrefour, guadagnamo l'uscita dalla Lombardia e dalla tristezza attraversando il fiume Po...
Causa repentino cambio di programma arriviamo a Firenze in serata, e non facciamo che rimanere colpiti da questa bestia che ci affianca:
E' giunta l'ora di alcolizzarsi e poi fare nottata a Montemurlo e Firenze... e poi ripartire la sera successiva alla volta della prima vera tappa (500km dal campo base). Saturnia. Manciano, Pitigliano e le sue splendide viette interne. Basta foto panoramiche da tesi di laurea. ho creduto necessario riprendermi di fronte ad un lungo tramonto sulla Maremma,
pensando già al sud. Abbandonate le terme, ci si prospettano 700km lungo 3 regioni, toscana, lazio ed infine il molise... dove la nostra compagnia vacanziera si riuniva di nuovo nell'entroterra del nord della terronia.
Non è che abbiamo fatto molto se non tantissima "palta" al bar, dove abbiamo ancora una volta rivisto che tutta l'Italia è paese.
Stupenda Campobasso, e soprattutto Ripalimosani, autentica rocca paragonabile per bellezza a Pitigliano.
Ma l'obiettivo di questa vacanza non poteva essere la Toscana o il Molise. Era "o' salentu". Quindi dopo una breve tappa nella "perla del Mediterraneo" (ovvero Cerignola in provincia di Foggia, la città dove si è evoluta la standardizzazione una specie di uomo dotata di catenazza, anelli, canotta, abbronzatura, pelazzi, tatuaggi e parlata incomprensibile... insomma l'l'homo terronis terronis), dopo altri 400km raggiungiamo le coste salentine, belle come ce le si poteva immaginare.
Il 15 di nuovo di ritorno a fatica al nord (ed al lavoro)... ma resta ancora il tempo per provare l'emozione di rivisitare Gubbio...
Totale 3500 km di viaggio, tra cielo, terra, mare e montagne... sotto la musica degli almamegretta, degli africa united, e of course, degli afterhours... |
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arriva o forse no... a volte ciò che sembra alba non è... | now playing: Audioslave - I am the Highway |
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Oggi, in data 1 luglio, dopo 12 anni, ho preso la decisione, per ora ancora reversibile, ma abbastanza convinta, di eliminare il mio pc fisso, baluardo di certezza che "anche se non va il notebook un pc comunque ce l'ho". Baluardo che mi ha rotto le palle, con il suo rumore, con la sua ventolina sempre da pulire, con gli spazi e l'accessibilità che mi rubava.
Ora è in vendita.
Ormai erano mesi che lo usavo solo come router o solo per masterizzare/backup/stampare . Cose che possono essere effettuate (e da ora in poi lo saranno) anche con il notebook mediante un vero e silenzioso router (comprato da Neo) che fa anche da server ftp, firewall, ap wireless, e printer server. Oltre a questi mi servirà un hub USB e case esterni.
Resta da configurare il 17 come secondo monitor del portatile... finora va a 60 hertz. |
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wireless | now playing: una degli Smiths |
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